Il patto tra Italia e Germania alla metà del 2022

Il mistro degli Esteri Luigi di Maio durante una conferenza stampa.
Il mistro degli Esteri Luigi di Maio durante una conferenza stampa. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA.  – L’amicizia tra Italia e Germania è pronta ad un salto di qualità, ossia un patto di cooperazione strategica che unisca i destini di due pilastri dell’Ue. Per fare fronte comune sulle principali sfide, a partire dalla lotta al cambiamento climatico e dalla crisi migratoria.

I ministri degli Esteri Luigi Di Maio e Annalena Baerbock, incontrandosi a Roma, hanno dato un ulteriore slancio a questo processo, che potrebbe concludersi a metà dell’anno con la storica firma di un’intesa bilaterale “ancora più strutturata”.

La prima missione in Italia della ministra Baerbock (a poche settimana da quella del cancelliere Olaf Scholz) è stata un’occasione, per il governo di Roma, di consolidare un asse con un partner europeo chiave. E dopo la firma del Trattato del Quirinale con la Francia, è arrivato il momento di legarsi indissolubilmente anche alla Germania. “I tempi sono maturi per rendere questa lunga amicizia una partnership strategica”, ha sottolineato Di Maio dopo il faccia a faccia con la collega a Villa Madama.

Il piano d’azione punta a creare “un ambizioso meccanismo di cooperazione bilaterale” fondato su una “consultazione periódica e rafforzata”, che permetta a Roma e Berlino di procederé insieme su una serie di obiettivi a livello europeo internazionale. Mettendo “al centro un patto su clima e migrazioni” e passando per le “transizioni gemelle (ecologica e digitale) ed il tema dei semi-conduttori che attiene alla sovranità tecnologica”. Senza dimenticare la collaborazione culturale e la già eccellente “cooperazione economica”, ha ricordato Di Maio, auspicando che gli investitori tedeschi colgano le opportunità offerte dal Pnrr italiano. La firma del patto potrebbe avvenire a metà di quest’anno, in occasione di un vertice bilaterale a cui si sta lavorando.

“Il piano d’azione eleverà il nostro partenariato ad un nuovo livello”, ha spiegato anche la ministra Baerbock, imaginando uno scambio che oltrepassi le mura dei ministeri e che “venga percepito anche dai cittadini, per questo bisognerà puntare su partenariati tra Comuni”. Tante le sfide da affrontare, a partire da quella contro la pandemia, su cui la collaborazione tra Italia e Germania si è tradotta, tra le altre cose, nel sostegno reciproco sulle cure dei malati (la ministra ha ricordato i pazienti italiani curati a Lipsia e quelli tedeschi curati a Bolzano).

Il governo tedesco inoltre vede l’Italia come modello sulle vaccinazioni, dopo che Roma ha disposto l’obbligo per gli over 50. Anche Berlino è favorevole all’obbligo e il tema è oggetto di riflessione in Parlamento, ha ricordato Baerbock, che ha visitato un hub della capitale.

La partnership rafforzata italo-tedesca varrà per fronteggiare la crisi climatica e adottare politiche sostenibili sull’energia, ha aggiunto la ministra verde, puntualizzando allo stesso tempo che i due Paesi “sono dalla stessa parte anche sui migranti”. Per la Germania è “inaccettabile che le persone continuino a morire nel Mediterraneo”, quindi bisogna che l’Ue lavori sulle frontiere esterne e avvii una “politica sostenibile di asilo”. Trovare l’unanimità su questo sarà “difficilissimo ma non possiamo aspettare che tutti e 27 si mettano d’accordo”, ha rilevato Baerbock. Promettendo il sostegno ai Paesi di primo approdo come appunto l’Italia.

Per Di Maio la questione migranti va affrontata lavorando su due piani: nel lungo periodo, per costituire un partenariato con la sponda sud del Mediterraneo che scoraggi le partenze. Nel breve e medio termine su rimpatri e redistribuzioni, “per dimostrare lo spirito di solidarietà dell’Ue. E se non riusciremo a dimostrarlo a 27, lo faremo tra i Paesi che sentono questo tema maggiormente”, ha assicurato il titolare della Farnesina. Potendo contare sul potente alleato tedesco.

(di Luca Mirone/ANSA).

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