Obbligo vaccinale: battaglia alla Corte Suprema Usa

La Guardia nazionale allo Yankees Stadium New York indica a una donna lo sportello per la vaccinazione
La Guardia nazionale allo Yankees Stadium New York per la campagna vaccinale anti Covid. Immagine d'archivio. (ANSA)

WASHINGTON.  – Alla Corte Suprema degli Stati Uniti va in scena un vero e proprio braccio di ferro sull’estensione dell’obbligo vaccinale al settore privato, fortemente voluto da Joe Biden per dare una spallata definitiva alla pandemia e una spinta decisiva all’economia.

“É una misura chiave per la ripresa, per far tornare l’America a lavorare”, la linea ribadita dal presidente americano nelle ore in cui i giudici costituzionali, a maggioranza conservatrice, ascoltavano le posizioni in campo.

In ballo i due decreti varati dalla Casa Bianca alla fine dello scorso anno e che prevedono l’obbligo di vaccinazione, già in vigore nel settore federale,  anche in tutte le aziende sopra i 100 dipendenti e per tutti i lavoratori del settore sanitario.

Due provvedimenti finiti subito al centro di una feroce battaglia legale: da una parte l’amministrazione,  sempre più sotto pressione per aggredire più efficacemente l’ondata Omicron, dall’altra le imprese e alcuni stati Usa a guida repubblicana. Spetterà dunque all’Alta Corte l’ultima parola, con la sentenza attesa nelle prossime settimane. E la prima udienza sembra dare una chiara indicazione: la maggioranza dei giudici costituzionali, tre dei quali nominati dall’ex presidente Donald Trump, appare scettica sulla portata dell’obbligo voluto dal presidente americano e che andrebbe a interessare oltre 80 milioni di lavoratori. L’orientamento emerso, dunque, lascia intravedere la possibilità di una decisione che limiti il campo d’azione delle regole volute dalla Casa Bianca.

I legali di quest’ultima hanno sottolineato come estendere l’obbligo vaccinale vorrà dire “salvare centinaia, se non migliaia, di vite umane ogni mese, proteggendo la salute di tutti i cittadini americani”. Ma per i rappresentanti di gran parte delle aziende e di stati come il Texas e la Florida si tratta di un abuso di potere da parte dell’esecutivo federale, dunque di una misura incostituzionale. Misura che  – si sostiene – provocherà la perdita di migliaia di posti di lavoro.

E nelle stesse ore arriva la notizia che una delle più grandi banche di Wall Street, Citigroup, è pronta a mostrare il pugno duro: o i suoi dipendenti si vaccineranno entro il 14 gennaio, come previsto dal provvedimento varato da Biden, o scatterà prima il congedo non retribuito e poi il licenziamento entro la fine del mese.

Secondo gli ultimi dati governativi, in America sono 40 milioni coloro che ancora si rifiutano di vaccinarsi, col 21,3% degli americanI aventi diritto (quelli dai 5 anni in su) ancora non immunizzati. Pienamente vaccinato invece il 62,4% della popolazione (circa 207 milioni di cittadini), di cui il 23% ha già ricevuto il booster. Attualmente in tutti gli Stati Uniti vengono somministrate oltre un milione di dosi al giorno, la metà booster. La media dei nuovi contagi legati soprattutto alla variante Omicron è di 603 mila. Dall’inizio della pandemia sono morti a causa del virus del Covid 19 oltre 834 mila americani.

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