Digitale: l’anno del boom. Record da Spid a PagoPa

La carta di identitá digitale
La carta di identitá digitale

MILANO. – Nel 2021 i numeri della digitalizzazione hanno registrato i loro massimi storici. Il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (Mitd) tira le somme e traccia un bilancio della sua attività, dall’identità digitale ai pagamenti online e l’App IO. La strada da fare è ancora tanta ma il volano è acceso.

Le identità digitali (Spid) sono balzate a  27,4 milioni di identità, solo nel 2021 ne sono state attivate quasi 12 milioni e i cittadini le usano con frequenza se le autenticazioni con questo strumento sono quasi quadruplicate, raggiungendo quota 570 milioni. Può diventare una ‘buona abitudine’ ora che oltre 4.500 enti pubblici hanno attivato l’autenticazione tramite SPID (+223% rispetto al 2020) e 77 soggetti privati. Le carte di identità elettronica sono invece 7,5 milioni (+55%) per un totale di 25,9 milioni di Cie in circolazione. Il numero di autenticazioni con queste ha raggiunto i 22 milioni (erano state 1,9 milioni nell’anno precedente) con 2.530 nuovi enti che aderiscono portando al 98% la quota totale.

Un successo anche le cosiddette piattaforme “abilitanti”: la App IO è stata scaricata 24,5 milioni di volte, con 1 milione di download mensili e più di 6 milioni di utenti in media. Oggi sull’applicazione sono disponibili 77 mila nuovi servizi, il 98% del totale fornito dai Comuni.

Continua anche l’incremento dei pagamenti elettronici tramite la piattaforma pagoPA con un record a dicembre di transazioni: 22,5 milioni di operazioni andate a buon fine, per un controvalore pari a 4,3 miliardi di euro. Infine, nell’anno che ha visto debuttare i primi certificati digitali anagrafici, l’Italia registra nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente 7.902 Comuni.

Questo lascia prevedere una nuova ‘promozione’ sull’indice Desi del 2021 se già quest’anno avevamo recuperato 5 posizioni fino al 20mo posto ma eravamo ancora sotto la media nei “Servizi pubblici digitali”.

Il volano continua a girare e nei prossimi mesi diventeranno concrete molte altre applicazioni previste dal Pnrr e dal DL Recovery. Entro il 2022 verranno attivate la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) e la Piattaforma notifiche digitali degli atti pubblici. Altri investimenti sono poi previsti per la creazione della piattaforma unica per l’erogazione dei bonus, che nascerà sulla base del “Centro Stella”, l’infrastruttura già utilizzata per pagare il cashback.

Con la PDND si renderà concreto il principio “once-only”, abilitando l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle banche dati degli Enti e dei gestori di servizi pubblici. Con la PND verrà semplificata la notifica degli atti risparmiando tempo e costi, ovvero secondo i calcoli di Agenzia delle Entrate, 50 milioni di euro all’anno relativi alle spese vive di notifica e circa 55 milioni di euro all’anno derivanti dall’abbattimento del contenzioso.

(di Sara Bonifazio/ANSA).

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