Pensioni: cantiere per riforma Fornero, ma occhio a conti

Una signora seduta davanti allo sportello delle pensioni. (ANSA)

ROMA.  – Riparte il confronto tra governo e sindacati e si apre il cantiere per la riforma della legge Fornero sulle pensioni. L’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi insieme ai ministri dell’Economia, del Lavoro e della Pa, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, dopo lo sciopero generale di giovedì scorso di Cgil e Uil , rimette il confronto sul binario del dialogo.

Avvia il percorso per cambiare il sistema pensionistico, con dei tavoli ad hoc che si terranno a Palazzo Chigi già a partire da gennaio, dopo le festività. Un sistema che si può riformare, ma tenendo d’occhio i conti. Lo dice chiaramente lo stesso presidente del Consiglio al tavolo con i sindacati: si può lavorare su qualsiasi modifica purché non sia messa a repentaglio la sostenibilità delle pensioni nel medio e lungo periodo e all’interno del contesto europeo. Tre i temi su cui si focalizzerà il percorso: flessibilità in uscita, pensioni per i giovani che si aggancia alla questione della precarietà e previdenza complementare.

Soddisfatti i sindacati: si è deciso “finalmente” di aprire il cantiere per discutere della riforma della legge Fornero. “Abbiamo avuto un confronto costruttivo sulla riforma. È l’inizio di un percorso attraverso il dialogo che continua, come ho sempre auspicato”, afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

Il calendario degli incontri sarà messo nero su bianco domani. “Avvieremo subito un programma operativo”, come spiegato infatti da Draghi. I ministri Daniele Franco, Andrea Orlando e Renato Brunetta si occuperanno del coordinamento politico, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli e il capo del Dipe Marco Leonardi della parte tecnica. Se Draghi sarà ancora a Palazzo Chigi si vedrà. “Non è stato fatto alcun riferimento, ma Draghi ha detto che ci darà il calendario degli incontri. E se il calendario ce lo da lui…”,  risponde il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Al confronto “non ci sarà”, risponde il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, riferendo appunto dell’articolazione dei tavoli guidati da Garofoli, uscendo poco dopo Landini e Bombardieri e rimarcando un giudizio “positivo” dell’incontro.

Landini auspica una trattativa “vera, non come sul fisco” ma riconosce “la disponibilità” del governo ad avviare la discussione sulla riforma “mai” raccolta prima in questi 10 anni dalla legge Fornero. “Un appuntamento importante. Abbiamo concordato il metodo”, sottolinea il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Il merito si discuterà via via, ora che a fine anno termina Quota 100 e parte Quota 102 nel 2022.

Alla base delle posizioni sindacali resta la piattaforma unitaria, già presentata mesi fa.

La rottura sullo sciopero, non condiviso dalla Cisl, non cambia gli obiettivi delle proposte sulle pensioni. Alla base, la richiesta di poter uscire da 62 anni o con 41 anni di contributi senza vincoli di età – e senza toccare chi è nel sistema misto per portarlo nel contributivo pieno – di riconoscere il lavoro di cura e delle donne, di costruire una pensione di garanzia per i giovani e per quanti hanno lavori discontinui e precari, tema che si incrocia con quello “di superare la precarietà e avere un lavoro stabile e con salari dignitosi”.

Di rendere strutturale l’Ape social e allargarla ad altri lavori gravosi – dopo aver riconosciuto agli edili la riduzione dei contributi necessari per accedere all’anticipo pensionistico da 36 a 32 anni – e di incentivare l’adesione alla previdenza complementare.

(di Barbara Marchegiani/ANSA).

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