Soffre mercato dell’auto, a novembre meno 17,5% in Europa

Stabilimento di auto.
Stabilimento di auto. (ANSA)

TORINO- – Continua a soffrire il mercato dell’auto in Europa. É il quinto pesante calo consecutivo, il peggior novembre per volumi dal 1993, sottolinea l’Anfia, Le immatricolazioni in Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei – sono state  864.119, il 17,5% in meno dello stesso mese del 2020 e il 28,7% in meno del 2019.

Negli undici mesi il totale è di 10.824.670 immatricolazioni, lo 0,8% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso, ma il 25,6% in meno del 2019. Rispetto a due anni fa mancano all’appello 3.720.000 vetture.

Tutti i principali costruttori chiudono novembre con un segno negativo. A novembre il gruppo Stellantis ha immatricolato 171.779 auto, il 21,2% in meno dello stesso mese del 2020 con una quota pari al 19,9% a fronte del 20,8%. Negli undici mesi le immatricolazioni del gruppo sono 2.201.337, in crescita dello 0,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Invariata la quota pari al 20,3%.

“Continua la nefasta serie rossa dei dati sul mercato automobilistico dell’Europa Occidentale” commenta il Centro Studi Promotor. Per il presidente Gian Primo Quagliano, “mentre l’economia sta recuperando, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale procede a tre cilindri”. Nei primi 11 mesi del 2021 soltanto i piccoli mercati dell’Islanda e della Norvegia registrano una crescita. Tutti gli altri sono in rosso, compresi i cinque maggiori Paesi che assorbono 7 auto ogni 10 vendute. La Germania, sempre rispetto al 2019, chiude il consuntivo gennaio-novembre con un calo del 28%, la Francia perde il 25,1%, l’Italia il 22,8%, la Spagna il 32,9% e il Regno Unito il 28,8%.

“In tutta Europa si sta abbattendo sul settore dell’auto un vero tsunami: la crisi nei semiconduttori, che aggiunge ai problema della domanda anche problemi per l’offerta, fortemente penalizzata da fermate produttive per carenza di semiconduttori”, spiega il Centro Studi Pormotor che in Italia prevede anche per il prossimo anno un livello basso con 1.500.000 auto vendute e chide al governo un cambio di rotta con una nuova stagione di incentivi.

Le immatricolazioni di novembre in Italia confermano la bassa penetrazione di auto “alla spina” superiore di pochi decimali solo a quella della Spagna, grazie ai veicoli elettrici Bev.  La quota di Bev e ibridi Phev vale l’11,7%, pari a un terzo rispetto alla Germania, alla metà della Francia e meno della metà rispetto al Regno Unito. L’Italia si conferma invece in prima posizione in termini di penetrazione di auto ibride Hev, grazie agli acquisti fatti con l’incentivo della fascia 61-135 g/Km e alla indipendenza dalle infrastrutture di ricarica.

(di Amalia Angotti/ANSA).