Papa Francesco chiede “vaccini per tutti”. Compleanno con i profughi

In una foto d'archivio Papa Francesco spegne le candele nell'82esimo compleanno.
In una foto d'archivio Papa Francesco spegne le candele nell'82esimo compleanno. ANSA/GIUSEPPE LAMI

CITTA DEL VATICANO. – Auguri da tutto il mondo sono giunti oggi in Vaticano per l’85esimo compleanno di Papa Francesco. Dalle massime autorità italiane al messaggio del Presidente russo Vladimir Putin, dai bambini del quartiere romano del Tuscolano ai vertici della Conferenza episcopale italiana.

Per Bergoglio è stata una giornata di lavoro come le altre e fa riferimento al compleanno solo in un tweet: “Ogni tappa della vita è un tempo per credere, sperare e amare”. Il momento più sentito della giornata è stato l’incontro con il primo gruppo di profughi arrivati a Roma da Cipro grazie alla sua iniziativa nell’ambito del viaggio apostolico nell’isola i primi di dicembre.

Il Papa oggi è tornato a lanciare un appello per i vaccini affinché siano a disposizione dei Paesi dove scarseggiano. “È importante che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi di cooperazione affinché tutte le persone abbiano un accesso rapido ai vaccini. Non è una questione di convenienza o di cortesia, ma di giustizia”, ha ribadito ricevendo i nuovi ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.

E’ un dato di fatto che la mancata vaccinazione dal Covid in vaste aree povere del mondo mette a rischio la vita di quelle popolazioni ma anche di quelle che, nonostante i vaccini, debbono fare i conti con le varianti che si sviluppano proprio perché in gran parte del mondo si vaccina con il contagocce.

Questa mattina, nel giorno del suo compleanno, Papa Francesco ha dunque incontrato un primo gruppo di una decina di rifugiati giunti in Italia ieri grazie a un accordo tra la Santa Sede, le Autorità italiane e quelle cipriote. Il gruppo sarà sostenuto direttamente dal Pontefice, mentre la Comunità di Sant’Egidio si occuperà del loro inserimento in un programma di integrazione della durata di un anno.

Il Papa ha ascoltato le loro storie, e quelle del loro viaggio dal Congo Brazzaville, dalla Repubblica Democratica del Congo, dal Camerun, dalla Somalia e dalla Siria. Alcuni di loro sono medici e tecnici informatici. “Ci hai salvato!” ha detto, commosso, un ragazzo congolese, rivolgendosi a lui. Nell’augurargli “lunga vita e tanta salute”, i rifugiati hanno dato in dono al Papa un quadro di un rifugiato afgano, raffigurante il tentativo dì attraversare il Mediterraneo da parte di alcuni migranti.

E per restare in tema migranti, sarebbe stato azzerato il vertice del super-dicastero che si occupa di migrazioni, carità, sviluppo sostenibile, emergenza Covid: il dicastero per lo Sviluppo umano integrale che aveva accorpato quattro ‘ministeri’ vaticani. Sarebbe in uscita il cardinale prefetto Peter Turkson. Già nel recente passato c’erano state importanti dimissioni e l’ente era stato sottoposto nei mesi scorsi ad un controllo della gestione su iniziativa dello stesso Papa. La notizia, trapelata da fonti interne, non è stata confermata (ma neanche smentita) dai canali ufficiali del Vaticano.

(di Manuela Tulli/ANSA)