Muore dopo un anno di coma per uno schiaffo, un arresto

Auto-pattuglia dei Carabinieri.
Auto-pattuglia dei Carabinieri. (ANSA)

ROMA. – Nel corso di una lite venne colpito con un violento schiaffo che lo fece cadere a terra. L’urto gli causò una emorragia cerebrale e dopo un anno di coma la morte, avvenuta due mesi fa. Per questa vicenda, che ha come vittima Giancarlo Masala operaio di 62 anni, la Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto dal gip l’arresto di un 28 enne, pugile amatoriale, per l’accusa di omicidio preterintenzionale.

La misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma-Montesacro che hanno svolto le indagini di una vicenda che risale all’ottobre del 2020. In base a quanto accertato dagli inquirenti, Masala venne aggredito il 5 ottobre dello scorso anno poco distante dalla sua abitazione, in zona la Rustica, quadrante nord-est della Capitale.

Alla base del diverbio forse il diniego, da parte dell’operaio, di sottostare ad una richiesta del 28enne. Masala avrebbe dovuto controllare una auto lasciata accesa sotto la propria abitazione. La macchina venne rubata e per questo partì l’aggressione ai suoi danni culminata con il violento colpo che gli è poi risultato fatale.

Masala fu trovato all’esterno della propria abitazione riverso in terra, le condizioni apparvero subito gravissime. Ricoverato in ospedale per una grave emorragia è rimasto in coma per 12 mesi, fino al giorno del decesso avvenuto lo scorso 17 ottobre dopo un aggravamento delle condizioni.

Al nome dell’aggressore gli inquirenti sono arrivati dopo avere raccolto anche alcune testimonianze. Un quadro accusatorio solido che ha portato la Procura, dopo la morte del 62 anni, a chiedere al giudice la misura dell’arresto in carcere per la fattispecie omicidiaria.

La vicenda di Masala ricorda quella dell’infermiera romena Maricica Hahaianu, morta dopo essere stata colpita con un pugno, nell’ottobre del 2010, mentre si trovava in una tabaccheria della stazione della metropolitana Anagnina. L’autore dell’aggressione, Alessio Burtone, venne condannato in appello, nel dicembre del 2012, a 8 anni di reclusione.

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