Asse Putin-Xi: “Cina e Russia si sostengono a vicenda”

Il Presidente russo, Vladimir Putin, e quello cinese Xi Jinping al Kremlin.
In un'immagine d'archivio il Presidente russo, Vladimir Putin, e quello cinese Xi Jinping al Kremlin. (Photo by Alexey DRUZHININ / SPUTNIK / AFP)

PECHINO.  – La Cina e la Russia “si sostengono a vicenda” e si considerano “il pilastro del vero multilateralismo e della salvaguardia dell’equità e della giustizia internazionali”. Il presidente cinese Xi Jinping, nel secondo summit virtuale dell’anno con il leader russo Vladimir Putin, ha lodato la solidità delle relazioni bilaterali che “hanno superato prove di varie tempeste e dimostrato nuova vitalità”.

I due leader “si sono cercati”, ha osservato una fonte diplomatica con l’ANSA, nel pieno delle tensioni con l’Occidente. Appena pochi giorni fa, i ministri degli Esteri del G7 a Liverpool sono tornati a puntare il dito contro le truppe di Mosca al confine con l’Ucraina e a denunciare la repressione di Pechino a Hong Kong e nello Xinjiang, oltre che ad accusare il Dragone di bullismo verso Taiwan. Sia la Cina che la Russia negli ultimi anni hanno visto pericolosamente deteriorarsi le loro relazioni con Stati Uniti ed Europa, ed è comprensibile che cerchino di proiettare all’esterno un’unità d’intenti, come nell’incontro odierno.

Alla ricerca del terzo mandato al congresso del Partito comunista di fine 2022, Xi è alle prese con le pressioni americane a 360 gradi su economia, diritti umani, boicottaggio diplomatico di Pechino 2022 e il recente annuncio dell’Aukus, la nuova alleanza militare nell’Indo-Pacifico tra Australia, Gran Bretagna e Usa. Senza contare, sul fronte interno, che l’economia cinese sta mostrando sinistri scricchiolii. Putin, invece, deve fare i conti con il nodo Ucraina, trovandosi contro il muro di Usa, Ue e Nato e la minaccia di ritorsioni che piegherebbero la fragile economia russa, già flagellata dalla nuova ondata di Covid-19.

A Pechino l’incontro virtuale con il capo del Cremlino è stato annunciato con anticipo ed enfasi per smentire la teoría che la Cina non abbia alleati. Anzi, nella visione di Xi il rapporto con la Russia è il pilastro di un nuovo ordine mondiale accelerato dalla pandemia, che però necessita di consolidamento.

Nel resoconto dei media di Pechino, il leader cinese si è detto infatti pronto a “nuovi piani di cooperazione in vari campi, per lo sviluppo duraturo e di alta qualità dei legami bilaterali”. Lo zar, da parte sua, ha osservato che “è stato formato un nuovo modello di cooperazione tra i nostri Paesi” che include una “determinazione a trasformare il nostro confine comune in una cintura di pace eterna e di buon vicinato”.

Nessuno, però, ha citato esplicitamente nei propri resoconti i fronti caldi dell’altro. Il consigliere del Cremlino Iuri Ushakov si è limitato a riferire che nel colloquio durato un’ora e mezza “Xi ha sottolineato di comprendere le preoccupazioni russe” e di “sostenere pienamente l’iniziativa” di Mosca di chiedere “garanzie di sicurezza” per il suo Paese. Nei giorni scorsi Putin ha annunciato di voler avviare colloqui sulla sicurezza con gli Stati Uniti e la Nato, che comprendano l’arresto dell’Alleanza atlantica a est e il dispiegamento di armi negli Stati vicini, inclusa l’Ucraina. “Proposte concrete” in questo senso sono state consegnate oggi “ai rappresentanti americani”, ha fatto sapere ancora Ushakov.

Xi e Putin hanno poi naturalmente parlato dei Giochi invernali cinesi. “A febbraio potremo finalmente incontrarci di persona a Pechino”, ha detto lo zar al presidente cinese, che non lascia il Paese e non incontra leader stranieri dall’inizio della pandemia. Pechino e Mosca hanno denunciato il boicottaggio diplomatico lanciato dagli americani e Putin ha affermato che entrambi i leader si oppongono a “qualsiasi tentativo di politicizzare lo sport e il movimento olimpico”, una critica che la Russia ha ripetutamente rivolto all’Occidente.

Ai funzionari russi, incluso Putin, è vietato partecipare alle competizioni internazionali dopo lo scandalo del doping di Stato a meno che ricevano un invito dal capo di Stato del Paese ospitante. Xi lo ha spedito a Putin con largo anticipo per onorare il patto delle Olimpiadi invernali: il presidente cinese si recò a Sochi nel 2014, ora sarà lui ad ospitare “il caro amico Vladimir”.

(di Antonio Fatiguso/ANSA).

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