Maxi multa Antitrust ad Amazon, abuso di dominio

Un logo di Amazon nella web.
Un logo di Amazon nella web. (Amazon.com)

ROMA. – Maxi multa per Amazon da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato italiana che ha quantificato in oltre 1,12 miliardi di euro la sanzione per “abuso di posizione dominante” in quanto il gigante mondiale dell’e-commerce avrebbe favorito il proprio servizio di logistica (deposito della merce, consegna, resi e supporto al servizio clienti) penalizzando gli operatori concorrenti non in grado di esserne all’altezza.

E così sarebbero state sfavorite anche le aziende che usano il sito Amazon.it solo come vetrina, provvedendo in proprio al resto.

Una multa record per una “strategia abusiva particularmente grave e, anche in considerazione della sua durata, degli effetti già prodotti e delle dimensioni del Gruppo” spiega l’Authority, con cui si profila uno scontro a suon di carta bollata. Il colosso americano ha replicato di essere “in profondo disaccordo” con la decisione, che “la sanzione e gli obblighi imposti sono ingiustificati e sproporzionati” e che presenterà ricorso.

Il caso Amazon (violazione dell’art.102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea)  “è un esempio di coordinamento riuscito” tra la Commissione europea e l’Antitrust, “che era nella posizione ideale per condurre un’indagine separata sulla condotta di Amazon in Italia” commenta la Commissione evidenziando la “stretta collaborazione” tra le due autorità “nell’ambito della Rete europea della concorrenza per garantire la coerenza con le indagini in corso” a livello Ue.

A conclusione dell’istruttoria avviata nell’aprile 2019, l’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli ha irrogato la multa alle società Amazon Europe Core, Amazon Services Europe, Amazon Eu, Amazon Italia Services e Amazon Italia Logistica che hanno legato all’utilizzo del servizio “Logistica di Amazon” (Fulfillment by Amazon, FbA) – che è comunque un programa facoltativo – un insieme di vantaggi che danno più visibilità e sono cruciali per aumentare le vendite su Amazon.it.

Ad esempio l’etichetta Prime, consente di vendere con più facilità ai consumatori più fedeli e di partecipare agli eventi speciali gestiti da Amazon, come Black Friday, Cyber Monday, Prime Day.

L’Autorità ha ritenuto danneggiati anche i marketplace (le piattaforme di vendita) concorrenti: per evitare costi doppi per i magazzini, i venditori che adottano la logistica di Amazon sono scoraggiati dall’offrire i propri prodotti su altre piattaforme online. Per ripristinare “immediatamente le condizioni concorrenziali nei mercati rilevanti”, il Garante della concorrenza ha imposto ad Amazon di “concedere ogni privilegio di vendita e di visibilità sulla propria piattaforma a tutti i venditori terzi che sappiano rispettare standard equi e non discriminatori di evasione dei propri ordini, in linea con il livello di servizio che Amazon intende garantire ai consumatori Prime” e altre misure comportamentali che saranno sottoposte a controllo.

Replicando, il colosso di Jeff Bezos ha spiegato che “più della metà di tutte le vendite annuali su Amazon in Italia sono generate da piccole e medie imprese, e il loro successo è al centro del nostro modello economico”. Tanto che “investiamo costantemente per sostenere la crescita delle 18.000 piccole e medie imprese italiane che vendono su Amazon e forniamo molteplici strumenti ai nostri partner di vendita, anche a quelli che gestiscono autonomamente le spedizioni”.

Il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto, “senza entrare nel merito della decisione dell’Antitrust”, ha precisato che il suo dicastero “e’ impegnato a trovare soluzioni idonee e incentivanti per sostenere le nostre aziende, soprattuto le più piccole, nello sviluppo dell’e-commerce”. Per questo, aggiunge, “è stato presentato un emendamento che risulta tra i segnalati, e che auspichiamo venga preso seriamente in considerazione dal governo”.

(di Stefania De Francesco/ANSA).