Omicron: primo caso in Argentina, uomo arrivato da Sudafrica

Una passeggera con mascherina esce dall'aeroporto di Buenos Aires.
Una passeggera con mascherina esce dall'aeroporto di Buenos Aires. (ANSA/EPA)

BUENOS AIRES.  – Le autorità sanitarie dell’Argentina hanno annunciato di aver rilevato il primo caso nel Paese della variante Omicron su un passeggero proveniente dal Sudafrica. Lo riferisce l’agenzia di stampa Telam.

Al riguardo il ministero della Salute ha indicato che il paziente è stato posto in isolamento, insieme a quattro persone che gli sono state vicine, precisando che per il momento i cinque sono asintomatici.

Il primo caso di Omicron argentino riguarda una persona di 38 anni, residente nella provincia di San Luis, e che il 30 novembre è rientrato dal Sudafrica dove aveva partecipato ad una manifestazione sindacale.

La sua particolarità è di avere uno schema di vaccinazione completo e di essere già stato risultato positivo al Covid-19 nel marzo 2021. Prima di rientrare in Argentina (via gli Stati Uniti), si è inoltre appreso, si era sottoposto ad un test molecolare, risultato negativo. Come negativo è risultato anche un test antigenico rapido realizzato all’arrivo nell’aeroporto internazionale di Ezeiza a Buenos Aires.

Una volta rientrato a San Luis, il paziente ha appreso che quattro persone che sono state in contatto con lui in Sudafrica sono state diagnosticate positive al Covid-19, per cui si sottopone nuovamente, pur essendo asintomatico, a due test, antigenico e molecolare, che confermano la sua positività.

A questo punto, ha dichiarato la ministra della Salute argentina Carla Vizzotti, “le autorità sanitarie di San Luis hanno inviato un campione per la realizzazione di un sequenziamento genomico a Buenos Aires che ha confermato trattarsi della variante Omicron.

Intanto, il vaccino contro il coronavirus Sputnik Light (costituito dal primo componente dello Sputnik V) applicato in dose singola e sviluppato in Russia dal Centro di ricerca Gamaleya, è stato autorizzato per uso di emergenza dal ministero della Salute argentino.

La decisione, scrive l’agenzia di stampa Telam, è stata presa sulla base delle raccomandazioni dell’Amministrazione nazionale dei medicinali, degli alimenti e delle tecnologie mediche (Anmat), secondo cui questo vaccino “si presenta come uno strumento terapeutico sicuro ed efficace per abbassare la mortalità nel nostro Paese, ridurre la morbilità e diminuire la trasmissibilità del Covid-19 prodotta dal virus SARS-Cov-2”.

In questo modo il primo componente del vaccino Sputnik V – che si basa su un sierotipo dell’adenovirus umano – può essere utilizzato come vaccino monodose nell’ambito dell’autorizzazione di emergenza del governo argentino.

Gli sviluppatori russi del vaccino hanno di recente diffuso un comunicato in cui sostengono che “le statistiche del Centro Gamaleya, basate sui dati di 28.000 individui a Mosca, hanno dimostrato che il vaccino Sputnik Light somministrato in modo indipendente è efficace al 70% contro l’infezione da coronavirus variante Delta durante i primi tre mesi dopo la vaccinazione”.

Infine il ministero della Salute di Buenos Aires ha ricordato da parte sua che un recente studio nazionale su regimi eterogenei che combinano Sputnik Light e vaccini prodotti da AstraZeneca, Sinopharm, Moderna e Cansino, ha dimostrato che Sputnik Light è “un efficace richiamo universale”.

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