Roma non pervenuta, l’Inter ringrazia e cala il tris

La festa dei giocatori dell'Inter dopo la vittoria sulla Roma
La festa dei giocatori dell'Inter dopo la vittoria sulla Roma. (ANSA)

ROMA. – L’Inter conquista la quarta vittoria consecutiva (la settima compresa la Champions) in campionato e lo fa senza patire grandi sofferenze, quasi in scioltezza, travolgendo quel che resta di una Roma sbagliata e troppo brutta per essere vera. Una squadra che, fra errori, incertezze e confusione, appare sempre più in difficoltà, facendo presagire un’altra stagione di transizione. La presenza in tribuna di Francesco Totti rende ancora più amara e nostalgica la serata per i tifosi giallorossi.

Simone Inzaghi, che all’Olimpico rinuncia a Lautaro, punta tutto sull’ex giallorosso Dzeko e su Correa. La prima volta da avversario del piacentino nello stadio che lo ha consacrato allenatore di grido era finita male: con la sconfitta, da ex, contro la Lazio. Ma stavolta non ‘concede’ il bis. Anzi. Questa volta stravince, guidando una compagine cinica, in grado di produrre un gioco lineare ed essenziale, favorita da errori marchiani della retroguardia avversaria.

Basta un quarto d’ora all’Inter per griffare la sfida dell’Olimpico, grazie anche una gentile concessione di Rui Patricio che, sulla parabola arcuata di Calhanoglu dalla bandierina, trova il modo di farsi passare il pallone fra le gambe, sul primo palo. Per la Gialappa’s sarebbe stato il più classico “gollonzo”, per la Roma è un pugno allo stomaco. Il portiere romanista era sì coperto ma il suo tentativo di intervenire risulta assai goffo, oltre che autolesionista.

L’Inter ringrazia e intasca il gol del vantaggio. Passano altri 9′ di nulla della Roma e Dzeko, che romanista non lo è più ormai da mesi, trova il più classico dei gol dell’ex, firmando il 2-0: il turco Calhanoglu entra in area e serve rasoterra il bosniaco che, senza alcun problema, insacca il 2-0. Tutto troppo facile per l’Inter che, oltre a essere forte, penetra con estrema facilità fra le linee difensive avversarie.

La Roma ha una fiammata poco dopo la mezz’ora con Vina (poco prima, però, Dzeko aveva sfiorato pure il 3-0), ma al 39′ incassa ancora: bel cross di Bastoni dalla sinistra, Vina sbaglia la copertura e si fa anticipare da Drumfies che insacca di testa.

Nella ripresa Inzaghi, visto che la Roma non si desta, comincia a pensare alla sfida contro il Real Madrid di Champions e toglie sia Barella che Correa (risentimento muscolare), inserendo i due cileni Alexis Sanchez e Arturo Vidal. La Roma risponde con Bove al posto di Kumbulla. La squadra di José Mourinho continua a rimanere senza idee e appare assolutamente impotente di fronte ai campioni d’Italia. Fra i 50 mila dell’Olimpico non sono pochi quelli che, intorno all’ora gioco, preferiscono tornare a casa.

Il secondo tempo, a parte una bella conclusione di Zaniolo – che poi verrà ammonito e dunque squalificato – e i fischi a Dzeko, sostituito, offre nulla. L’Inter, che nel finale potrebbe calare addirittura il poker con Sensi, intasca i 3 punti e sale per qualche ora almeno sul secondo gradino della Serie A, a -1 dal Milan. La Roma è sempre quinta, ma aspetta i risultati di Juve, Fiorentina e Bologna, che domani possono sorpassarla.

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