Cile: sfida all’ultimo voto tra Kast e Boric

Gabriel Boric (S) e José Antonio Kast (D). Composizione grafica.

SANTIAGO DEL CILE.  – I due candidati nel ballottaggio presidenziale previsto in Cile per il 19 dicembre, moltiplicano le loro iniziative per riuscire a conquistarsi la poltrona che l’uscente  Sebastián Piñera abbandonerà nel palazzo della Moneda il 22 marzo 2022.

Il vincitore del primo turno, il leader dell’ultradestra José Antonio Kast, è partito giorni fa per gli Stati Uniti dove ha avuto numerosi incontri, soprattutto con personalità del mondo economico e finanziario statunitense.

Lo stesso Kast ha incassato ieri l’adesione alla sua candidatura di Sebastián Sichel, candidato del governo uscente, classificatosi quarto nelle elezioni dello scorso 21 novembre, raccogliendo il quarto posto con il 12% dei suffragi.

A Radio ADN, Sichel ha dichiarato che anche se il progetto di Kast “è diverso” dal suo, “è stao necessario” prendere questa decisione “per la posta in gioco è il futuro del Cile”.

Da parte sua Boric, candidato di sinistra della coalizione “Apruebo Dignidad”, ha lanciato ieri due campagne nazionali all’interno del Cile, dopo aver potuto constatare che in occasione del primo turno, altri candidati sono arrivati al primo posto in 12 delle 16 regioni cilene.

La prima iniziativa è “La Via della Speranza”, sarà guidata da un giovane medico, la dottoressa la Izkia Siches, che viaggerà in autobus fra Arica e Puerto Montt – da nord a sud del Paese – per ascoltare i dubbi, le proeccupazioni e le proposte della gente.

Il secondo progetto si chiama invece “Un milione di porte per Boric”, e consisterà, sotto la guida del giovane deputati comunista appena rieletto, di un tour di 66 comuni in tutto il Cile, a cui parteciperanno almeno 45 rappresentanti del mondo sociale, delle arti, della cultura e della politica, che busseranno a un milione di porte in tutto il Cile per cercare di recuperare il ritardo di 146.313 voti, circa il 2%, che Boric ha registrato nei confronti di Kast.

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