Vaccino AstraZeneca, scoperta la causa dei coaguli

Fiale del vaccino Astrazeneca.
Fiale del vaccino AstraZeneca.

ROMA. – All’origine dei rari casi di trombosi, dovuti a coaguli di sangue, associati al vaccino AstraZeneca potrebbe esserci un’interazione anomala tra il guscio virale alla base del vaccino e una proteina del sangue denominata fattore piastrinico 4 (PF4).

La scoperta arriva da uno studio internazionale pubblicato su Science Advances. Il vaccino AstraZeneca sfrutta un adenovirus (ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1), svuotato del suo contenuto originario e caricato con la proteina Spike del virus SARS-CoV-2 per stimolare la risposta immunitaria.

È su questa struttura che si è concentrata l’attenzione dei ricercatori della Cardiff University, dell’Arizona State University e della Mayo Clinic che hanno utilizzato tecniche di microscopia crioelettronica capaci di osservare il comportamento del vaccino con una risoluzione elevatissima (a livello quasi di atomi).

Ciò ha consentito di analizzare l’interazione tra il capside virale e l’ambiente circostante, concentrandosi in particolare sul fattore piastrinico 4, una proteina implicata nei processi di coagulazione. “Abbiamo scoperto che ChAdOx1 ha una forte carica negativa. Ciò significa che il vettore virale agisce come un magnete e attrae le proteine con carica opposta, positiva, come PF4”, ha commentato il primo firmatario dello studio, Alexander Baker della Cardiff University.

“Abbiamo quindi scoperto che PF4 ha le dimensioni e la forma giuste che gli consentono, quando si avvicina a ChAdOx1, di inserirsi tra le parti caricate negativamente della sua superficie”.

L’ipotesi dei ricercatori è che a quel punto il sistema immunitario faccia il resto: percependo questa molecola come estranea, invia anticorpi per combatterla. Tuttavia, queste proteine difensive finiscono per rimanere intrappolate dal fattore piastrinico 4, dando luogo ai temibili trombi.

Secondo Alan Parker, della Cardiff University e tra gli autori dello studio, il fenomeno “si osserva solo in casi estremamente rari perché è necessario che si verifichi una catena di eventi complessi per innescare questo effetto collaterale ultra raro”. Grazie a questi dati i ricercatori sono ora convinti di poter indicare soluzioni per correggere il vaccino in modo da evitare la formazione dei trombi.

“C’é l’opportunità di progettare il capside, il guscio esterno del vaccino, per prevenire questa interazione. La modifica di ChAdOx1 per ridurre l’elettronegatività, per esempio, può ridurre la possibilità di causare trombosi”, ha aggiunto Baker.