Supercomputer Leonardo: i dati diventano il nuovo oro

Il supercomputer Davinci-1. (ANSA)

GENOVA. – I dati sono la materia prima del terzo millennio, i supercomputer le macchine per trasformarli in valore: è questa l’idea di fondo che ha portato alla nascita di Davinci-1, uno dei 100 supercomputer più potenti al mondo e attorno al quale ruota gran parte dell’attività di ricerca e sviluppo dei Leonardo Labs, presentati oggi a Genova come Polo di competenza per la digitalizzazione e ‘cuore pulsante’ di Leonardo.

Un progetto dal costo complessivo di 16 milioni di euro, otto dei quali soltanto per la macchina. Sono dieci laboratori di ricerca distribuiti in tutta Italia, ad eccezione di uno negli Usa, 60 ricercatori che presto diventeranno 200 distribuiti su 8 settori tecnologici di frontiera: è questo il nucleo dei Leonardo Lab, il “cuore pulsante di Leonardo, la base digitale di tutto ciò che facciamo”, ha rilevato l’amministratore delegato di leonardo, Alessandro Profumo, presentando alla stampa il progetto di innovazione.

Alla base del progetto c’è la capacità di elaborazione dei dati, grazie soprattutto a Davinci-1, il nuovo supercomputer capace di 5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo e tra i 100 più potenti al mondo. Il polo, ha sottolineato Profumo, è il risultato di un percorso iniziato due anni fa, avviato grazie al contributo dell’attuale ministro Roberto Cingolani, allora guida in Leonardo per l’innovazione tecnologica, e si propone inoltre come anima digitale per l’intera “industria italiana e per Genova”, ha aggiunto.

“Al centro di tutto sono i dati, che di fatto costituiscono la materia prima del terzo millennio”,  ha detto Carlo Cavazzoni, direttore del HPC (High Performance Computing) Lab e Capo del settore Ricerca e Sviluppo Computazionale. “Essendo materia prima, i dati – ha aggiunto – devono essere lavorati per trasformarsi in prodotto e quindi in ricchezza. La chiave è nel supercalcolo, ossia la capacità di elaborare grandissime quantità di dati e farlo rapidamente”.

É qui che risiede il grande valore del nuovo supercomputer Davinci-1, una macchina da 8 milioni di euro – il cui apporto come strumento aziendale, ad esempio per validare e simulare oggetti fisici reali, oppure nella ricerca di frontiera, come per dar vita a Intelligenze Artificiali ‘certificabili’ o nei computer quantistici – ha un valore enorme, difficile da quantificare.

“Avere macchine come queste – ha sottolineato Cavazzoni – è anche una necessità strategica nazionale ed europea. Ci dotiamo della capacità di poter competere sul mercato con grandi player principalmente americani e di poter sviluppare in autonomía proprie tecnologie digitali senza dover dipendere da terzi”.

Tante le possibili applicazioni, ma prime tra tutti le Digital twin, ossia repliche digitali perfette di oggetti fisici reali complessi, come un elicottero. Poter, ad esempio, verificare modifiche e possibili migliorie di un elicottero prima di tutto al computer e averne risposte “certe” e non semplici approssimazioni rivoluziona tempi e costi di sviluppo per ogni settore manifatturiero.

(di Leonardo De Cosmo/ANSA).

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