La mossa di Xi: un miliardo di dosi all’Africa

Il presidente Xi Jinping e Segretario Generale del Partito Comunista Cinese interviene nel 19esimo Comité Centrale del partito a Pechino. ANSA/ EPA/JU PENG

ROMA. – La Cina donerà un miliardo di dosi di vaccini all’Africa. A pochi giorni dalla scoperta di Omicron, la nuova variante del Covid che ha alzato il livello di allarme nel mondo, il presidente cinese  Xi Jinping ha dato l’annuncio a effetto in video conferenza al summit Cina-Africa in corso in Senegal.

Le dosi donate direttamente saranno 600 milioni, altri 400 milioni verranno da investimenti in siti di produzione e infrastrutture collegate. E si aggiungeranno agli altri 200 milioni di dosi già donate da Pechino al continente. “Dobbiamo continuare a lottare insieme contro il Covid” e “dobbiamo dare la priorità alla protezione della nostra popolazione e a colmare il divario nella copertura vaccinale”, ha affermato Xi.

In un continente dove è immunizzato solo il 7,02 % della popolazione, secondo gli ultimi dati di Amref Health Africa, e i numeri reali dei contagi, secondo gli esperti, sono enormemente superiori ai circa 6.200.000 identificati dall’Oms, la Cina ha messo a segno un altro punto nella sua peraltro avanzata strategia di penetrazione. E ha oltrepassato di gran lunga gli impegni di Unione europea e Stati Uniti.

Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni ha annunciato qualche giorno fa 200 milioni di vaccini per l’Africa. Finora, ha precisato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, 87 milioni di dosi sono state consegnate ai Paesi a reddito medio basso attraverso il programma Covax. Gli Usa Hanno donato 25 milioni di dosi all’Africa in coordinamento con l’Unione africana e Covax.

Ai vaccini si aggiungono i quasi 1.000 operatori medici cinesi che lavorano in 45 Paesi africani, nota il Libro Bianco pubblicato a Pechino pochi giorni fa dal titolo “China and Africa in the New Era: A Partnership of Equals”. Se i Paesi africani, soprattutto quelli più poveri, non sono alla canna del gas per la pandemia poco ci manca. E l’offensiva vaccini servirá alla Cina per consolidarsi come punto di riferimento per l’intero continente. Anche alla luce degli enormi investimenti di Pechino e del fatto che la Cina è il maggiore partner commerciale con un import-export che supera il 200 miliardi di dollari.

Nei primi sette mesi del 2021 – ha reso noto il vice ministro dell’Economia Qian Keming – il commercio Cina-Africa è aumentato del 40,5% su base annua fino a raggiungere il 139,1 miliardi di dollari. E Xi, alla conferenza in corso in Senegal, ha puntato ancora più in alto con l’impegno a incoraggiare le aziende cinesi a investire in Africa non meno di 10 miliardi di dollari nei prossimi tre anni.  Sempre secondo il Libro Bianco,  il 45% dei 42,28 miliardi di dollari di aiuti esteri forniti dalla Cina tra il 2013 e il 2018 è andato ai Paesi africani.

Ma sulla “Partnership of Equals” i dubbi sono leciti. A partire dall’indebitamento totale del continente stimato da alcune fonti in 365 miliardi dollari e detenuto per almeno un terzo dalla Cina. E dalle modalità opache con le quali Pechino tenta di garantire i propri investimenti: imprese nazionali africane che fanno da garanzia, quote di proprietà nelle infrastrutture realizzate in Africa, concessioni di sfruttamento di risorse in cambio di grandi progetti. In altre parole, cessione di sovranità.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA).