Le terze dosi nel Regno Unito con Pfizer o Moderna

Centro vaccinale a Londra. (ANSA)

LONDRA.  – Nella corsa vitale fra vaccini e coronavirus la Gran Bretagna ha deciso di spingere l’acceleratore al massimo per non essere superata dalla minacciosa variante Omicron.

Ecco perché oggi il governo conservatore di Boris Johnson è ricorso a misure radicali nell’ambito della già avanzata profilassi nazionale anti-Covid, non solo quella di estendere a tutti gli adulti la terza dose di vaccino (includendo anche la fascia di età dai 18 ai 39 anni), ma anche di dimezzare l’intervallo minimo per somministrarla dopo la seconda: non più sei mesi ma solo tre.

L’indicazione all’esecutivo, che non ha esitato ad accoglierla, è arrivata dagli scienziati del Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione (Jcvi), che già da settimane, stando ai media del Regno, si stava muovendo in questa direzione. La diffusione della variante Omicron, che oggi ha raggiunto gli 11 casi registrati in Gran Bretagna (5 in Inghilterra e 6 in Scozia) è stata la conferma che non si poteva più attendere.

“Ci aspettiamo che i casi aumentino nei prossimi giorni”, ha sottolineato il ministro della Sanità, Sajid Javid, riferendo alla Camera dei Comuni. Le ultime indicazioni sono che la nuova variante si diffonda più rapidamente e che ci sia “una ragionevole possibilità che i nostri attuali vaccini possano essere vulnerabili”.

Il tempismo è tutto, come hanno affermato gli scienziati del Jcvi. E secondo loro la riduzione dai sei ai tre mesi nella somministrazione delle dosi punta a trovare un equilibrio tra l’attesa per aumentare la risposta immunitaria nelle persone e il non perdere l’opportunità di massimizzare l’effetto dei richiami. Preoccupa, come ha ricordato il Guardian, il periodo di immunità garantito dai vaccini, fra cui AstraZeneca (uno dei più somministrati nel Paese) e Pfizer. Una ricerca pubblicata negli ultimi giorni ha ribadito che dopo i sei mesi dalla seconda dose crescono in modo allarmante i rischi di infezione.

A fronte di questo, le autorità britanniche intendono agire ora prima che un’ondata della Omicron colpisca il Regno e per il richiamo detto anche booster hanno scelto i vaccini di Moderna e Pfizer. Questa è l’arma da mettere in campo ora, come ha ribadito il professore Wei Shen Lim, a capo del Jcvi. “Ricevere una dose di richiamo aiuterà ad aumentare il nostro livello di protezione contro la variante Omicron”. E ha aggiunto: “Questo è un modo importante di ridurre l’impatto della variante sulla nostra vita, soprattutto nei prossimi mesi”.

Ma non è la sola misura che il premier Johnson, criticato anche di recente per i suoi approcci considerati troppo soft al contrasto del Covid, ha adottato. Da domani è obbligatorio in Inghilterra l’uso della mascherina nei negozi e sui trasporti pubblici, difesa dai contagi che i cittadini non hanno mai apprezzato.

Mentre chiunque arriva dall’estero nel Paese debe sottoporsi a un test molecolare e una quarantena fino al risultato, oltre alla lista rossa sui viaggi che include 10 Paesi africani più a rischio di contagi da Omicron. Si continua a sentire da più parti che tutto questo viene fatto per “salvare il Natale” dei britannici, ma in gioco c’è molto di più.

(di Alessandro Carlini/ANSA).

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