Liliana Segre simbolo contro la violenza alle donne

La senatrice a vita Liliana Segre al Memoriale della Shoa per partecipare alla cerimonia della consegna delle Medaglie d'Onore ai cittadini italiani deportati ed internati nel lager Nazisti e ai familiari delle vittime.
La senatrice a vita Liliana Segre al Memoriale della Shoa per partecipare alla cerimonia della consegna delle Medaglie d'Onore ai cittadini italiani deportati ed internati nel lager Nazisti e ai familiari delle vittime. Milano 10 Ottobre 2019. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA. – Porta tatuato sul braccio il marchio del genocidio, della tragedia che ha segnato il Novecento. Ora, nel Terzo millennio, per un giorno è stata l’immagine della lotta contro i femminicidi, quella che la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha definito “la più tragica mattanza del mondo contemporaneo”.

A 91 anni, Liliana Segre, presidente della commissione contro l’odio e l’intolleranza, non è voluta mancare all’iniziativa organizzata a Palazzo Madama nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ad accoglierla, all’ingresso in Aula, una standing ovation.

“E’ necessario che uomini e donne siano educati a cominciare dai primi anni, al rispetto l’uno per l’altro”, ha detto la senatrice a vita. Il richiamo al Paese è arrivato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella: i femminicidi – ha detto – sono “un fallimento della nostra società nel suo insieme, che non è riuscita, nel percorso di liberazione compiuto dalle donne in quest’ultimo secolo, ad accettare una concezione pienamente paritaria dei rapporti di coppia”.

Anche Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce: “I maltrattamenti che subiscono molte donne sono una vigliaccheria e un degrado per gli uomini e per tutta l’umanità”.

Per 24 ore, almeno su un argomento, la politica ha dato l’impressione di andare d’accordo. La Camera ha approvato all’unanimità una mozione unitaria per una serie di iniziative che tentino di porre rimedio a quello che il presidente di Montecitorio, Roberto Fico, ha definito “una piaga grave e inaccettabile” un “fenomeno strutturale e non emergenziale”.

C’è già il codice rosso, che velocizza i procedimenti contro gli aggressori. Ma non basta. E allora i deputati hanno impegnato il governo a promuove una serie di iniziative, a partire dai “percorsi formativi all’educazione e al rispetto della donna”. In serata, monumenti e palazzi istituzionali – come Palazzo Chigi, Palazzo Madama e Montecitorio – sono stati illuminati di rosso, lo stesso colore delle mascherine indossate da molte parlamentari, anche da Liliana Segre.

“Dal governo nuove risorse per rafforzare il sistema di assistenza alle donne vittime di abusi”, ha scritto su Twitter la presidenza del Consiglio. Un impegno a fare di più contro la violenza sulle donne è arrivato da un po’ tutti i partiti. “Che la giornata di oggi sia ogni giorno”, ha scritto su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta, per una volta usando le stesse parole scelte da Ettore Rosato di Iv e dalle eurodeputate della Lega.

Giuseppe Conte ha ricordato i provvedimenti che stanno caratterizzando la legislatura: “Il Reddito di libertà, il Codice rosso e il disegno di legge che sostiene le donne vittime di violenza nel trovare lavoro”. Giorgia Meloni ha dedicato la giornata a “Saman Abbas, della quale ancora si ricerca il corpo. La sua colpa? Aver scelto di essere una ragazza libera”. Emma Bonino ha chiesto di non dimenticare “le donne afghane”. E Loredana De Petris (Leu) di “combattere una battaglia nelle scuole”.

“E’ importante rinnovare il nostro impegno nel combattere ogni forma di violenza contro le donne” ha scritto su Facebook il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. In Senato, però, è slittato l’esame del disegno di legge che introduce il reato di molestie sessuali al lavoro. E’ saltato perché non si è concluso l’iter delle commissioni. E poi, c’è un nodo – sulla formula che definisce il reato – si cui la maggioranza non ha ancora trovato la quadra.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)

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