Covid Brasile: Carnevale a rischio per paura di nuova ondata

Una "garota" brasiliana marcia davanti una carrozza durante una sfilata al Carnevale di Rio de Janeiro. Foto d'archivio
Una "garota" brasiliana marcia davanti una carrozza durante una sfilata al Carnevale di Rio de Janeiro. Foto d'archivio. (ANSA)

BRASILIA.  – È salito a 77 il numero dei comuni dello Stato di San Paolo, il più ricco e popoloso del Brasile, dove non sarà celebrato il Carnevale del 2022, a causa del rischio di una nuova epidemia di coronavirus, mentre la prospettiva inizia a preoccupare anche altre città del Paese, tra cui Salvador de Bahia, nota per essere una di quelle località che più riceve turisti in occasione del carnevale.

La vicedirettrice dell’Oms, la brasiliana Mariangela Simao, ha affermato oggi che dovrebbero essere evitate le grandi concentrazioni di pubblico.

Secondo l’esperta, la ricomparsa del coronavirus “in Europa è il risultato di un’eccessiva flessibilità, con le persone che si assembrano e smettono di indossare le mascherine”.

Il Comune di San Paolo, la megalopoli più grande del Paese sudamericano, ha riferito che i festeggiamenti sono per ora confermati, ma che potrebbero essere sospesi “nel caso in cui la situazione epidemiologica non sia favorevole nelle date prossime” al carnevale.

Secondo il quotidiano O Globo, da metà febbraio alla prima settimana di marzo 2022 si stima che circa 15 milioni di persone scenderanno a sfilare in strada solo a San Paolo.

Nel frattempo, il procuratore di Rio de Janeiro ha raccomandato al sindaco, Eduardo Paes, di “riesaminare” i criteri con cui ha deciso di realizzare le feste di Capodanno e Carnevale.

A Salvador de Bahia, dove tradizionalmente avviene uno dei carnevali più affollati, “le possibilità di cancellazione sono del 90%”, ha scritto il portale di notizie Metropoles, dopo aver consultato fonti governative. Mentre, secondo O Globo, i festeggiamenti “sono minacciati” anche a Olinda e Recife, due città dello Stato di Pernambuco (nord-est) con una grande tradizione carnevalesca.

D’altra parte, il Comune di San Paolo ha inviato una lettera ufficiale al ministero della Salute e all’Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria (Anvisa) chiedendo che venga previsto l’obbligo di presentare l’avvenuta vaccinazione contro il coronavirus per gli stranieri che entrano nel Paese.

Per il segretario comunale alla Salute, Edson Aparecido, con il risorgere della pandemia nei Paesi esteri, aumenta la preoccupazione per una nuova ondata di Covid-19 nelle città brasiliane.

Attualmente, il Brasile prevede per gli arrivi dall’estero la presentazione di un test con esito negativo al Covid. La prova della vaccinazione non è al momento un requisito per l’ingresso nel territorio.

Il Comune di San Paolo, città con 12 milioni di abitanti, ha riferito che il 100% dei residenti di età superiore ai 18 anni ha ricevuto due dosi di vaccini contro il coronavirus. In totale, 21,38 milioni di dosi sono state applicate a cittadini di San Paolo a partire dall’età di 12 anni, una cifra che include la terza dose agli over 60.

In tutto il Paese, invece, sono state inoculate le due dosi di vaccino a 130,3 milioni di persone, un numero che rappresenta il 61,1% della popolazione. I brasiliani che hanno ricevuto almeno una dose sono 158,3 milioni, pari al 74,2% del totale.

Dall’inizio della pandemia, 613.416 brasiliani sono morti per Covid-19, compresi i 176 casi registrati nelle ultime 24 ore.

Parallelamente, ieri sono state segnalate 4.686 nuove infezioni e il bilancio totale dei contagiati dall’inizio dell’emergenza sanitaria è salito a 22.043.417, secondo le informazioni delle segreterie alla Salute dei 27 governi statali.

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