“Famiglie pagheranno mutui, nonostante caro prezzi”

Portachiavi con una casa appoggiato su un mazzo di Euro.
Portachiavi con una casa appoggiato su un mazzo di Euro.

ROMA.  – L’aumento dei prezzi che si sta verificando in questi mesi e che le banche centrali giudicano “temporaneo” ma più persistente delle prime stime, non metterà a rischio la capacità, nel complesso, delle famiglie italiane di ripagare mutui e prestiti.

La Banca d’Italia nel suo rapporto alla Stabilità finanziaria rassicura sulla loro tenuta grazie agli effetti della ripresa economica, delle misure di sostegno governative e ai bassi tassi di interesse che la Bce, ancora una volta, tramite la presidente Lagarde ha annunciato che resteranno bassi.

Una stretta, ha spiegato la numero uno di Francoforte, sarebbe dannosa per i redditi disponibili delle famiglie e non annullerebbe le spinte inflazionistiche determinate dai prezzi dell’energia e dalle strozzature del commercio mondiale. Certo, ha riconosciuto la Lagarde, per stabilizzare i prezzi “ci vuole pazienza e persistenza”.

Anche per questo quindi, secondo la Banca d’Italia, i rischi per la stabilità finanziaria sono “moderati” visto che la Bce mantiene “distese” le condizioni dello spread grazie ai suoi acquisti di asset. Certo l’Italia nel medio periodo debe mantenere una crescita intensa, attuare efficacemente il Pnrr e ritornare ad avere avanzi primari nel bilancio pubblico. Su tutto poi aleggia la pandemia. Una eventuale quarta ondata avrebbe inevitabili ripercussioni non quantificabili.

Per il momento però il il credito a buone condizioni e la decisione di un ritiro graduale delle garanzie e delle altre misure di sostegno pubblico aiutano anche le imprese del nostro paese che, come nota la Banca d’Italia stanno uscendo dalle moratorie (in scadenza a fine anno) “senza tensioni”.  “Il ricorso a questa misura  è terminato per il 66 per cento delle aziende beneficiarie, la quasi totalità delle quali ha ripreso a pagare regolarmente. Tra le imprese per cui la  moratoria risulta ancora attiva, circa un quarto ne ha richiesto una proroga”, rileva il rapporto.

Le aziende del nostro paese hanno poi registrato grazie alle riaperture e alla crescita del Pil effetti benefici sui bilanci dopo i mesi difficili del 2020. La redditività, si legge nel rapporto, è attesa in aumento anche per il prossimo anno e “gli utili per le società quotate stimati dagli analisti per il 2022, sono superiori rispetto a quelli previsti per l’anno in corso”.

Il tasso di insolvenza delle aziende e delle famiglie è così per il momento sotto controllo ma certo si ci attende un aumento dei crediti deteriorati il prossimo anno che sarà tuttavia inferiore a quello visto durante le precedenti crisi finanziarie.

Per questo l’istituto centrale lancia un nuovo richiamo alle banche a mantenere “un’ elevata attenzione nella valutazione della capacità di rimborso dei prestiti e a conseguenti accantonamenti”. E per le banche più piccole e tradizionali, sotto la sua diretta vigilanza, la Banca d’Italia ha avviato una specifica indagine dopo gli stress test, modellati sulla falsariga di quelli Eba-Bce, dove è emersa una complessiva tenuta ma alcuni casi di debolezza.

Le banche che presenterebbero problemi sul capitale, sottolinea Via Nazionale, “sono già da tempo all’attenzione della Banca d’Italia”. Nel complesso il settore sta comunque vivendo un buon momento: la redditività è salita molti nei primi sei mesi grazie proprio alle minori rettifiche sui crediti e alla crescita delle commissioni sul risparmio, aumentato tantissimo in questi mesi a causa della minore spesa e del congelamento degli investimenti.

Fattori non replicabili nel secondo semestre ma che consentiranno comunque un generale rialzo degli utili annuali previsti.

Vi sono infine rischi di diversa natura e in aumento per le banche: quelli legati alla cyber sicurezza. Il numero di attacchi è in crescita e alimentato anche dalla sempre maggiore digitalizzazione e al ricorso all’esternalizzazione dei servizi.

(di Andrea D’Ortenzio/ANSA).

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