Il giallo di Jimmy Hoffa, l’Fbi vicina alla soluzione

Jimmy Hoffa in un immagine d'archivio.

WASHINGTON.  – Sepolto in una discarica, sotto un fusto di acciaio: potrebbe essere questo l’epilogo del giallo della scomparsa oltre 50 anni fa di Jimmy Hoffa, a lungo potente e controverso leader sindacale statunitense legato alla mafia americana, al centro del film the Irishman di Martin Scorsese con Al Pacino nei suoi panni.

Nella pellicola due giovani “picciotti” ne cremano il corpo per eliminarne le tracce dopo l’uccisione da parte di un killer, ma ora l’Fbi ha ricevuto una soffiata che potrebbe aiutare a risolvere il mistero della sua improvvisa sparizione nel 1975.

Frank Cappola, addetto ad una discarica del New Jersey morto nel marzo 2020, ha confidato ad un amico che suo padre prima di morire gli aveva confessato che una gang criminale di persone non identificate gli aveva ordinato di seppellire il corpo di Hoffa sottoterra in un fusto di acciaio. Gli agenti del Bureau, muniti di mandati di perquisizione, hanno già fatto un primo sopralluogo a fine ottobre su quella che ormai è una ex discarica ed ora stanno analizzando i dati a loro disposizione, lanciando una vera e propria caccia ai resti.

É da anni che si cerca di individuare il corpo. In Michigan, dove Hoffa fu visto per l’ultima volta, gli investigatori hanno passato al setaccio molti siti, da una fattoria alle fondamenta di una piscina. E in New Jersey un leggenda metropolitana vuole che i suoi resti siano interrati sotto il vecchio stadio di football dei New York Giants.

Nato nel 1913 nella piccola cittadina di Brasil, in Indiana,  Hoffa diventò a fine anni Cinquanta uno dei più potenti leader sindacali nel Paese dopo aver conquistato la guida dell’ International Brotherhood  of Teamsters, che rappresentava gli autotrasportatori degli Stati Uniti. Durante il suo “regno” fu accusato spesso di legami con la mafia americana ed il crimine organizzato.

Tanto che Robert Kennedy, allora attorney general del fratello presidente John F. Kennedy, tentò di incriminarlo per vari reati formando addirittura una squadra di procuratori per arrestarlo, la “Get Hoffa unit”. Alla fine riuscì a incastrarlo quando fu condannato per aver corrotto una giuria nel 1967.

Quattro anni dopo il presidente Richard Nixon lo scarcerò, a patto che si dimettesse dalla guida del sindacato. Nel 1975 Hoffa aveva perso gran parte del suo potere e i suoi rapporti con il capo della mafia del New Jersey Anthony Provenzano, soprannominato “Tony Pro”, si erano ormai guastati. Scomparve il 30 luglio di quell’anno mentre viaggiava in Michigan per incontrare il boss. Da allora la sua storia, col mistero della sparizione, ha affascinato il Paese.

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