Camera Usa verso voto piano Biden, repubblicani frenano

Capitol, la sede del Congresso a Washington. Armi
The Capitol, la sede del Congresso a Washington. (ANSA/AP Photo/J. Scott Applewhite)

NEW YORK.  – Il piano di Joe Biden per ampliare le tutele sociali e combattere il cambiamento climático arriva in aula alla Camera statunitense dopo settimane di alta tensione che hanno visto i democratici spaccarsi. Ma l’atteso voto sul provvedimento da quasi 2.000 miliardi di dollari è ritardato dai repubblicani.

Il leader del conservatori Kevin McCarthy, alleato di ferro di Donald Trump, prende la parola e si lancia in un discorso fiume, una sorta di Kevin-show come è stato ribattezzato sui social. Un intervento che, una volta raggiunte le quattro ore e senza una fine all’orizzonte, spinge la Camera a ritardare il voto a venerdì nel primo pomeriggio italiano così da lasciare a McCarthy tutto il tempo necessario per terminare il suo intervento.

I democratici tentato di interromperlo in alcune occasioni ma non lo intimidiscono: McCarthy continua dritto per la sua strada e attacca il provvedimento “truffa” che sarà pagato “dai contribuenti” e che rappresenta il “piano di spesa più irresponsabile della nostra storia”.

McCarthy parla per ore: ha iniziato alle 20.38 sfruttando la possibilità che gli è consentita dal cosiddetto “magic minute” alla fine del dibattito. E dopo quattro ore non mostra cenni di cedimento, incurante anche della stanchezza che trapela dai deputati seduti alle sue spalle: se la prende con i democratici su tutti i fronti e con Biden, anche se il suo cavallo di battaglia è l’inflazione che morde i portafogli degli americani e per il quale l’iniziativa dei liberal non fa nulla.

Cita Larry Summers, l’ex segretario al Tesoro dell’amministrazione Clinton, e le sue critiche alle iniziative economiche dell’amministrazione. E aleggia la svalutazione del dollaro per combattere l’inflazione, soffermandosi anche sulla sicurezza al confine, Elon Musk, l’Afghanistan, l’Unione Sovietica e cosa sarebbe stata l’America se Abraham Lincoln non fosse stato eletto.

L’atteso voto segue le stime del Congressional Budget Office, l’organismo indipendente incaricato di fornire analisi economiche al Congresso. Secondo i suoi calcoli, il piano Build Back Better causa un aumento del deficit di 367 miliardi di dollari in dieci anni. Una stima che non include le “entrate ulteriori che potrebbero essere generate” dalla lotta all’evasione fiscale. Includendole nel computo il deficit calerà in dieci anni.  Build Back Better “si paga da solo” oltre a contribuire a un calo del deficit chiedendo “ai ricchi americani e alle grandi aziende di pagare il giusto”, afferma il segretario al Tesoro Janet Yellen.

Le fa eco Biden: il “mio piano ridurrà il deficit di più di 100 miliardi in 10 anni. Ridurrà i costi, creerà lavoro e rilancerà l’economia”, twitta il presidente. Il provvedimento rappresenta il maggiore ampliamento delle tutele sociali degli ultimi 50 anni, ma il suo destino non è scontato in Senato, dove i democratici non possono permettersi di perdere neanche un voto e ne hanno già due – Joe Manchin della West Virginia e Kyrsten Sinema dell’Arizona – in bilico. La strada quindi è lunga e con molte insidie per il provvedimento chiave dei democratici.

(di Serena Di Ronza/ANSA).

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