Cig ottobre sotto 100 milioni ore, prima volta dopo Covid

Facciata dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. (ANSA.it)

ROMA.  –     Cala il ricorso alla casa integrazione, aumentano i contratti di lavoro anche se con prevalenza per quelli stagionali e a termine mentre i licenziamenti, nonostante lo sblocco, non dilagano: con gli Osservatori sulla cassa integrazione e i precariato appena pubblicati l’Inps fotografa un Paese in ripresa dopo le fasi più dure della pandemia da Covid 19, anche se fiaccato da oltre 6,4 miliardi di ore per emergenza sanitaria chieste dalle aziende (ma utilizzate per meno della metà).

A ottobre – segnala l’Istituto – le ore autorizzate per la cassa integrazione e i fondi di solidarietà sono diminuite del 18,4% sul mese e del 73,6% su ottobre 2020 scendendo, per la prima volta dall’inizio della pandemia, sotto quota 100 milioni (a 99,4). Il 76% delle ore è stato autorizzato con causale Covid.

Il calo risente anche della stretta sulle settimane di cassa concesse per emergenza sanitaria, ma un segnale positivo arriva dal cosiddetto “tiraggio”, ovvero l’uso effettivo delle ore autorizzate, che nei primi otto mesi del 2021 torna sotto il 40% e si posiziona sui livelli del 2019. In pratica se durante i primi otto mesi del 2020 sono stati utilizzati 1,44 miliardi di ore di cassa sui tre autorizzati (il 47,97%) nei primi otto mesi del 2021 il tiraggio è sceso al 38,66% con 923 milioni di ore effettivamente utilizzate su quasi  2,39 miliardi autorizzate.

A settembre le domande di disoccupazione sono state 210.674, in linea con lo stesso mese del 2020 ma nei primi nove mesi sono state 1,27 milioni con un calo del 12,5% sullo stesso periodo del 2020. Dopo l’aumento registrato a luglio (+8,9%) ed ad agosto (+21,2%) le richieste di sussidio da parte di chi ha perso il lavoro si sono quindi assestate.

Nonostante la battuta d’arresto registrata ad agosto con un saldo negativo di 143mila contratti tra attivazioni e cessazioni complessive, nei primi otto mesi dell’anno il saldo è stato positivo per oltre un milione di rapporti con 4,5 milioni di attivazioni e 3,5 milioni di cessazioni. Il dato è stato trainato soprattutto dai contratti a termine e da quelli stagionali con variazioni nette dei rapporti di lavoro positive rispettivamente per 308mila e 388mila unità mentre per i contratti a tempo indeterminato il saldo tra attivazioni e cessazioni è positivo per 103mila unità.

Tra luglio e agosto 2021 non si è registrato comunque il boom dei licenziamenti temuti a fronte dello sblocco dei licenziamenti per una parte delle attività produttive. Nei due mesi sono state regístrate 254.998 cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel complesso (quindi licenziamenti per motivi economici ma anche licenziamenti per motivi disciplinari, dimissioni ecc) a fronte delle 211.257 cessazioni registrate negli stessi due mesi del 2020 quando era in vigore lo stop ai licenziamenti.

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