Taxi contro l’ordinanza trasporti. Stazioni regolari

Taxi in una strada di Torino.
Taxi in una strada di Torino.

ROMA. – La nuova stretta sul fronte trasporti in ottica anti-Covid è appena entrata in vigore e mentre per lo più si registra una lenta fase di adattamento e di “rodaggio” alle nuove disposizioni non mancano le critiche più nette da parte delle categorie ce si ritengono più colpite, a iniziare dai tassisti.

Il limite dei due passeggeri se non famigliari nel sedile posteriore è visto come un inutile limite dai guidatori delle auto bianche romane.

Intanto è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova disposizione che è entrata subito in vigore con il divieto appunto per taxi e ncc di portare oltre due passeggeri a bordo (se non sono dello stesso nucleo familiare), nonché il controllo del green pass ai varchi elettronici nelle grandi stazioni e la possibilità di fermare i treni se a bordo ci sono persone con sintomi Covid.

“Assurdo non caricare 4 che prima erano insieme in metro o bus” lamentano i tassisti “Avevamo chiesto più volte di togliere queste restrizioni perché ci sembra assurdo che quattro ragazzi che fino a pochi minuti prima ballavano in discoteca o avevano preso un autobus o una metro affollata non debbano ora condividere un taxi. Questa norma favorirà l’abusivismo di chi offre servizi low cost attraverso van non autorizzati” spiega  Alessandro Genovese, responsabile Ugl taxi nazionale.

Senza problemi sembra invece accolta l’ordinanza dei ministeri dei trasporti e della Salute per quanto riguarda il settore ferroviario. “Il nuovo protocollo ratifica una prassi, quella di un preventivo controllo del Green Pass in stazione, in prossimità del treno, che Trenitalia aveva iniziato già a svolgere, per contenere i disagi derivanti dall’obbligo di fermare il treno in caso di un passeggero trovato a bordo privo del certificato verde” come conferma il nuovo provvedimento.

“Sempre le linee guida consegnate da Trenitalia al proprio personale di bordo prevedevano, in caso di un sospetto caso di Covid, lo stop al treno con l’intervento delle autorità competenti”, rende noto Trenitalia commentando le nuove disposizioni che indicano come il controllo del certificato verde debba avvenire “preferibilmente prima della salita sui mezzi di trasporto”.

“Quello che chiede l’ordinanza non è nulla di nuovo rispetto a prima: se possibile fare controlli a terra, altrimenti sul treno, è una raccomandazione, una sottolineatura ulteriore”, spiegano fonti di Italo. “Noi – proseguono le stesse fonti – non abbiamo controllato a terra, ma proseguiamo con serietà e attenzione i controlli del Green Pass a bordo, insieme all’osservanza delle misure di sicurezza, mascherine in primis”.

Da una prima indagine sull’andamento della giornata nelle principali stazioni non si registra del resto particolare allarme o problemi. Nessuna criticità oggi nelle stazioni ferroviarie della Capitale alla luce delle nuove regole anti-Covid per i trasporti, fa sapere al momento la polizia ferroviaria che non avrebbe ricevuto segnalazioni di anomalie per quanto riguarda i controlli del Green pass o passeggeri con sintomi nelle stazioni di Roma.

Nel settore bus, invece, la compagnia Itabus conferma il controllo a terra prima di salire del certificato verde mantenendo il limite dell’80% di riempimento del mezzo. Nessuna criticità oggi nelle stazioni ferroviarie della Capitale alla luce delle nuove regole anti-Covid per i trasporti. Secondo quanto si apprende, al momento la polizia ferroviaria non avrebbe ricevuto segnalazioni di anomalie per quanto riguarda i controlli del Green pass o passeggeri con sintomi nelle stazioni di Roma.

Più in generale sul sistema dei trasporti i sindacati di categoria avvertono che “i provvedimenti legislativi in esame in questi giorni destano estrema preoccupazione, per questo è urgente una convocazione”, scrivono i segretari generali Filt-Cgil, Stefano Malorgio, Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, aggiungendo che “stupisce come non ci sia nessun recepimento dei temi da molto tempo da noi posti e al centro di un confronto con il ministero stesso” con al centro le norme sul trasporto pubblico, aereo e portuale.

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