Zhou al posto Giovinazzi, Alfa porta primo cinese in F1

Il pilota pugliese Antonio Giovinazzi . ANSA/ EPA/EDGARD GARRIDO / POOL

ROMA.  – Il primo cinese titolare in Formula 1 al posto dell’unico e di fatto ultimo pilota italiano del Circus in nome di sontuosi sponsor e vantaggi di mercato nel Paese della Grande Muraglia.

A tre Gran Premi dal termine della stagione l’Alfa Romeo Racing dà il benservito per il 2022 ad Antonio Giovinazzi annunciando il 22enne Guanyu Zhou attualmente  impegnato nella Formula 2 dove occupa la seconda posizione in classifica alle spalle dell’australiano Oscar Piastri ingaggiato dalla Renault Alpine.

Zhou, anche lui come Giovinazzi ex Ferrari driver Accademy, oltre al valore in pista che dovrà dimostrare anche in Formula 1, garantisce all’ex team Sauber un’importante sponsorizzazione, pari a circa 30 milioni di euro, e al marchio un sicuro ritorno di immagine al marchio del Biscione in un paese dove il mercato automobilistico è immenso e ha sconfinate possibilità di crescita.

“La pronuncia giusta è ‘Giò – ha detto a Sky il team principal Frederic Vasseur – forse così è più semplice per tutti. Lui è una buona combinazione di vari pilastri: è secondo in Formula 2, può ancora vincere il campionato e ha ottenuto ottime vittorie in questa stagione. Poi non dobbiamo nascondere che avere un pilota cinese in squadra è un’ottima opportunità per gli sponsor e per tutti in Formula 1”.

L’arrivo di Zhou in Formula 1 toglie dalla griglia del Circus l’unico pilota italiano: “Antonio – ha aggiunto Vasseur – ha trascorso tre stagioni in Formula 1, è stata una lunga collaborazione e, dal mio punto di vista, anche positiva.

Ora dobbiamo cominciare un nuovo percorso, con un nuovo regolamento. E questo ha portato alla decisione di puntare su Zhou. Sicuramente l’arrivo di Zhou è una combinazione di fattori. E non ha solo a che vedere con Antonio, non è sicuramente colpa sua”.

Pilota pugliese nato a Martina Franca che non ha mancato di commentare sui social il suo, almeno per ora, addio alla massima serie sollevando il problema legato all’importanza degli sponsor legati ai piloti a discapito del valore effettivo in pista: “La F1 è talento, macchina, rischio, velocità. Ma sa anche essere spietata, quando a dettarne le regole è il denaro – graffia sui social Giovinazzi, dove pubblica la sua prima immagine su quattro ruote -. Io credo nelle piccole e grandi vittorie raggiunte grazie ai propri mezzi”.

Un peccato (o addirittura una ‘sconfitta’ come l’ha definita giorni fa il presidente dell’Aci Sticchi Damiani) per gli appassionati italiani di Formula 1 che il prossimo anno con ben due Gp nel Bel Paese con l’inserimento in pianta stabile di Imola insieme a Monza, a meno di miracoli, non potranno vedere in pista nella classe regina un pilota ‘made in Italy’.

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