Sindacati della scuola in stato d’agitazione, pronti allo sciopero

Maestri in piazza a Napoli per lo sciopero generale, nell'ultimo giorno di scuola, indetto dai sindacati per la stabilizzazione dei precari.
In una foto d'archivio maestri in piazza a Napoli per lo sciopero generale, nell'ultimo giorno di scuola, indetto dai sindacati per la stabilizzazione dei precari. ANSA / CIRO FUSCO

ROMA. – “Serve la disponibilità e la volontà politica di giungere a soluzioni condivise, sia economiche che giuridiche, che riguardino l’insieme del personale della scuola che ora appaiono veramente troppo lontane e disattese dalla legge di Bilancio”: sono sul piede di guerra i sindacati della scuola, che prima dell’incontro convocato dal ministro Patrizio Bianchi per giovedì mattina proprio sulla manovra, hanno proclamato lo stato di agitazione e si dicono pronti allo sciopero.

Ma il fronte è spaccato. La Cisl non ha aderito e ritiene opportuno sedersi al tavolo per portare le proprie proposte. FLC Cgil, UIL Scuola, Snals-Confsal e Gilda Unams con una nota inviata al ministero hanno interrotto le relazioni sindacali. E “non è esclusa – sottolineano – alcuna forma di protesta compreso lo sciopero”.

“Non c’è alcuna intenzione di accentuare le spaccature presenti nel Paese – affermano i segretari generali -, né di minare la necessaria coesione sociale in un momento difficile e in una trattativa complessa”, ma ci sono tanti “nodi da sciogliere”.

A cominciare dal rinnovo del contratto, scaduto a fine 2018. Secondo i sindacati, le risorse stanziate in manovra, “sono assolutamente insufficienti per concludere la trattativa e contengono vincoli inaccettabili che ostacolerebbero qualunque conclusione positiva del negoziato contrattuale”.

“Che fine ha fatto l’applicazione del Patto per la Scuola firmato a maggio scorso? Va data applicazione a quell’accordo”, chiedono i quattro sindacati. Al momento è fuori dalla mobilitazione la Cisl, che giovedì parteciperà all’incontro convocato da Bianchi, pur contestando che “si ripropone per la scuola una logica di interventi a costo zero che non risolvono le criticità esistenti”.

“E’ nostro interesse – spiega la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi – ascoltare e interloquire”, ed “è anomalo interrompere le relazioni sindacali prima di aver esposto le proprie ragioni, anche di dissenso”. In sindacati però lamentano anche una mancanza di attenzione, che va oltre la carenza di risorse.

Una frase contenuta nella relazione illustrativa al disegno di legge di Bilancio – “il Dirigente Scolastico non riceve un idoneo supporto, sul piano giuridico, da parte dell’apparato amministrativo posto alle sue dipendenze” – rischia di alimentare le divisioni. Secondo il presidente nazionale Anp, Antonello Giannelli, “questa frase ha suscitato polemiche tanto velenose quanto infondate, probabilmente a seguito di una lettura semplicistica e banalizzante”.

Anche gli studenti annunciano la mobilitazione, con manifestazioni venerdì 19 in diverse città per chiedere più investimenti su edilizia, trasporti e caro libri.