Debito in calo, anche per ripresa pagamenti imposte

agenzia entrate

ROMA. – Il debito pubblico ha invertito la  marcia. Dopo aver toccato ad agosto  2.734,3 miliardi di euro è sceso a settembre a 2.706,4 miliardi con un calo di 27,9 miliardi.

É quanto emerge dalle statistiche di Banca d’Italia su “Finanza Pubblica: Patrimonio e debito”. A contribuire al risultato ha influito anche la ripresa dei pagamenti a settembre di alcune imposte sospese durante l’emergenza Covid. In particolare i pagamenti Iva sospesi per imprese e professionisti.

A settembre – emerge dalla pubblicazione di Bankitalia – le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 35,6 miliardi, in aumento di 5,9 miliardi (+ 19,7%)  rispetto al medesimo mese del 2020. Nei primi nove mesi del 2021 le entrate tributarie sono state pari a 323,8 miliardi, in aumento del 12,4 per cento (35,7 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

“Tale incremento – fanno sapere da palazzo Koch –  riflette l’effetto di alcuni fattori straordinari tra i quali gli slittamenti di alcune imposte di competenza del 2020” ma anche “un più favorevole quadro macroeconomico” .

Al miglioramento dei conti ha contribuito anche la riduzione di 43,3 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro stimate a 96,3 miliardi, un valore comunque superiore alla media storica. Al calo della liquidità disponibile ha contribuito il pagamento di alcuni titoli pubblici in scadenza nel mese di settembre.

Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche attestatosi a 15,6 miliardi è stato quindi – sottolinea Bankitalia – più che compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro.  Inoltre, l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente ridotto il debito di 0,1 miliardi.

Nei prossimi mesi, potrebbe contribuire a migliorare i conti, sia la ripresa, già partita nel mese di ottobre, delle rate dei pagamenti ordinari dovuti al fisco sia quella – decisa per fine novembre – dei  pagamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, cioè la sanatoria decisa dal governo nel 2019 e poi sospesa nel 2020 con l’arrivo dell’emergenza.

In quest’ultimo caso, le rate dei pagamenti più volta rimandati, arriverebbero però tutte in scadenza contemporaneamente il 30 novembre. A questo proposito Lega, Pd e Forza Italia propongono  o un ulteriore slittamento al 31/dicembre o un più probabile frazionamento dei pagamenti in 4 rate la prima da pagare entro fine dell’anno.

Per Fratelli d’Italia invece il pagamento dovrebbe essere sospeso fino al termine dello stato di emergenza. Da parte del Governo il sottosegretario al Mef Cecilia Guerra lascia uno spiraglio sulla diluizione delle rate: “potrebbe essere tecnicamente possibile, ma per spostare i pagamenti anche al nuovo anno, dovranno essere trovate le mcoperture necessarie” ha detto.

(Maria Gabriella Giannice/ANSA).

Lascia un commento