Argentina elezioni: governo perde maggioranza al Senato

Il presidente argentino Alberto Fernández.
El presidente argentino Alberto Fernández. (Ansalatina)

BUENOS AIRES. – Le elezioni legislative di medio termine svoltesi ieri in Argentina hanno confermato il verdetto delle “primarie” di due mesi fa favorevoli all’opposizione di centrodestra guidata da Juntos por el cambio (Jxc), per cui il governo del presidente Alberto Fernández ha perso la maggioranza che aveva al Senato.

Nella sua prima reazione dopo la diffusione del responso delle urne, il capo dello Stato ha detto che “con queste elezioni si è chiusa una tappa”. Con questa elezione, ha insistito, finisce una tappa molto dura segnata da due crisi: quella economica, ereditata dal governo precedente e che comporta sfide (la ristrutturazione del debito con il Fmi, ndr.) ancora da risolvere”.

E poi “la crisi sanitaria, determinata da una pandemia che ha creato gravi problemi sociali, che però a poco a poco stiamo superando”.

La giornata non favorevole al governo ha comunque mostrato un recupero di posizioni, soprattutto nella provincia di Buenos Aires, del partito Frente de todos (Fdt) che sostiene Fernández. Tuttavia i risultati hanno anche confermato la flessione governativa alla Camera, dove il Fdt è sul punto di perdere la condizione di partito di maggioranza relativa, che potrebbe passare all’oppositore Jxc.

Netto anche il successo dell’opposizione nella capitale, dove è governo da tempo, e che con Maria Eugenia Vidal ha superato di oltre 20 punti il candidato governativo Leonardo Santoro.

Pur avendo limitato i danni nella provincia di Buenos Aires, il partito Frente de Todos (FdT) ha registrato risultati negativi su tutto il territorio nazionale, ed ora il presidente Alberto Fernández ha un difficile scenario negli ultimi due anni di governo, prima della scadenza del suo mandato nel 2023.

Le cifre comunicate dalla Camera nazionale elettorale mostrano che Juntos por el Cambio (JxC, opposizione di centro-destra) ha ottenuto il 42,19% dei voti, contro il 33,83% del FdT (centro-sinistra).

Questo determina che da dicembre la formazione di una maggioranza parlamentare sarà più complessa, perché il FdT ha perso la maggioranza nello strategico Senato di 72 membri, ottenendo 35 seggi, contro i 31 del centro-destra.

Alla Camera (257 seggi) il partito di governo è riuscito a mantenersi primo partito con 118 seggi, contro i 116 dell’opposizione, mentre altre formazioni controlleranno i restanti 23 seggi.

Clarín, principale quotidiano argentino sottolinea oggi la vittoria dell’opposizione, ricordando che dal ritorno alla democrazia nel 1983, il peronismo “non aveva mai perso il controllo del Senato”.

Da parte sua Pagina 12, vicino al governo, pubblica una vignetta di un omino che con un bastone scala una montagna dove una freccia indica 2023, con il titolo “In salita”.

In un messaggio registrato Fernández ha sottolineato di aver dovuto affrontare due gravi problemi, “la crisi economica, ereditata dal governo precedente e la crisi sanitaria” dovuta alla pandemia da Covid-19.

“Inizia la seconda parte del nostro governo”, ha aggiunto, mentre l’economia “è in crescita”. “Intendo promuovere – ha concluso – un dialogo costruttivo”, auspicando di poter contare su “un’opposizione responsabile e aperta al dialogo”.

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