Allarme nel calcio: ct Germania pensa a escludere no vax

Joshua Kimmich si mette una mano in testa. EPA/VALDRIN XHEMAJ

ROMA. – Adesso per “mister” Flick la partita è un’altra. Le sfide con Liechtenstein e Armenia sono poco più di due amichevoli, la Germania ha già conquistato il passaggio alle fase finale dei Mondiali 2022 in Qatar. In un Paese con oltre 50 mila contagi e più di 240 morti nelle 24 ore, il coronavirus non lascia indenne neppure la blasonata nazionale di calcio.

Martedì è stata scoperta la positività di Niklas Sule, rispedito a casa insieme ad altri quattro nazionali, secondo la stampa tedesca tutti probabilmente non vaccinati. Così la Germania si trova alle prese con il problema dei no vax nel calcio nel pieno della quarta ondata di contagi e il técnico valuta se escludere i calciatori non immunizzati dalle prossime chiamate.

I Lander vanno in ordine sparso sull’obbligo di vaccino (ricevuto da quasi il 70% della popolazione tedesca) o di guarigione per partecipare alla vita pubblica. Ma la Baviera è già partita e lunedì toccherà a Berlino: il test negativo non basta più per entrare in cinema, concerti, teatri, manifestazioni, eventi, piscine e palestre.

La Bild ha quindi lanciato la sua campagna, titolando: “Flick convocherà presto solo calciatori vaccinati?”. In un’intervista a un’emittente del gruppo Ard, il tecnico tedesco non lo ha confermato. Le prossime partite internazionali saranno solo il prossimo anno ma intanto il problema – ha spiegato l’allenatore – potrebbe riguardare i club, con le ordinanze di quarantena destinate a calciatori che salteranno così partite importanti.

Senza dichiararsi apertamente a favore dell’obbligo vaccinale, il suo punto di vista Flick l’ha comunque fornito.

Indossando la mascherina, seppur non necessaria in quella conferenza stampa, ha auspicato: “Spero che la situazione cambi in modo tale da non darci più problemi come il dover mandare a casa cinque giocatori per colpa del coronavirus. Questo è quello che voglio come allenatore. Se hai molti contatti, come noi, penso che dovresti vaccinarti”. Quasi un richiamo a giocatori come Joshua Kimmich, che un paio di settimane fa aveva dichiarato la propria contrarietà al vaccino. Per poi finire in quarantena martedì con Serge Gnabry, Jamal Musiala e Karim Adeyemi, dopo la positività di Sule.

Intanto da venerdì, il giorno dopo la partita in casa contro il Liechtenstein, la città di Wolfsburg offre diverse possibilità di vaccinarsi: i tifosi possono ricevere una prima o una seconda dose o un richiamo del siero anti-Covid. Quasi un tentativo di placare le polemiche dopo che il professor Uwe Janssens, uno dei più noti medici di terapia intensiva in Germania, ha criticato la mancanza di misure anti-contagio per i 26.000 tifosi all’arena cittadina. La sfida contro il Covid non può essere solo per la nazionale

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