Sider Alloys, Italia riprende a produrre alluminio

Container dalla Cina per il revemping dello stabilimento Sider Alloys nel Sulcis

CAGLIARI.  – Esattamente nove anni fa – era il novembre 2012 – si fermava lo smelter dello stabilimento Alcoa di Portovesme, nel Sulcis, che produceva alluminio primario.

Ora, dopo le lotte dei lavoratori, gli incontri di vertice sino al Mise e l’acquisto della fabbrica da parte della svizzera Sider Alloys nel 2018, si intravede una nuova vita per quell’impianto destinato a far ripartire la produzione del metallo utilizzato soprattutto nell’industria aerospaziale, nei trasporti e nelle costruzioni.

É arrivato, infatti, il via libera al programma di riavvio dell’unico stabilimento in Italia di produzione di alluminio primario.in un momento in cui il prezzo del prodotto è stabile su circa 2.500 dollari a tonnellata, dopo il picco di settembre sopra i 3mila dollari e soprattutto dopo l’accordo Ue-Usa sui dazi, a margine del G20.

Entro metà novembre è attesa la delibera finale dalla Giunta regionale che dovrà prendere atto delle risultanze della conferenza di servizi con le relative prescrizioni e aprire la strada al revamping delle celle elettrolitiche, cuore della produzione: un investimento di 150 milioni con il reimpiego di 400 lavoratori diretti e 150 degli appalti. La riaccensione delle celle potrebbe esserci già nella primavera del 2022 con il primo processo di fonderia. Occorrerà aspettare, invece, la fine del prossimo anno per vedere la prima colata di alluminio.

L’azienda, dopo la frenata subita per due autorizzazioni – sanitaria e ambientale – è soddisfatta ed è pronta ad una nuova sfida, “quella dell’accelerazione sul processo di revamping fondamentale per la ripresa della produzione – spiega l’amministratore delegato della Sider Alloys Italia Spa Giuseppe Mannina  – Abbiamo fatto fino a qui un grande lavoro ma chiedo ancora a tutte le istituzioni e ai sindacati di lavorare insieme per arrivare a quel traguardo prefissato nel 2018”.

Per l’iter burocratico sono bastati sette mesi. “Un grande lavoro di squadra – osserva il governatore Christian Solinas – riavviare la produzione e salvaguardare i posti di lavoro renderà il polo dell’alluminio di Portovesme nuovamente competitivo nel panorama internazionale”.

Legata a questa produzione c’è quella dell’allumina nella raffineria di bauxite dell’Eurallumina, sempre a Portovesme: Per il suo riavvio, già slittato al 2024, mancano alcuni tasselli tra interventi strutturali e norme attuative, in particolare quella per il progetto della virtual pipeline. Uno scenario “fluido” con la burocrazia ‘matrigna’ che rischia di portare l’azienda a decidere per una bruisca frenata.

(di Roberta Celot/ANSA).