Sollievo per Biden, l’occupazione Usa torna a correre

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden con la mascherina.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden con la mascherina. (ANSA)

WASHINGTON.  – Joe Biden tira un sospiro di sollievo. Il boom dell’occupazione ad ottobre è la prima buona notizia per il presidente americano da settimane, e arriva nelle ore in cui il Congresso potrebbe finalmente varare il suo maxi piano economico dopo mesi di gestazione e di scontro politico.

Il rimbalzo sul mercato del lavoro dopo i deludenti risultati degli ultimi tempi è notevole: l’economia americana ha creato il mese scorso 531 mila posti, battendo di molto ogni più rosea previsione. E il tasso di disoccupazione ha proseguito la sua mdiscesa portandosi al 4,6% e avvicinandosi ai livelli precrisi.

Un segnale che la locomotiva americana è pronta a ripartire mnonostante una pandemia ancora in agguato con le devastanti conseguenze della variante Delta. “É un grande giorno per la ripresa della nostra economia”, ha esultato Biden, che torna a sorridere in diretta tv dopo la batosta elettorale del 2 novembre con la clamorosa sconfitta dei democratici in Virginia.

“Siamo di fronte a una ripresa più veloce e più forte del previsto”, ha rivendicato il presidente americano,  msottolineando come “le vaccinazioni contro il Covid hanno aiutato e aiutano questa ripresa”. “Ma non dobbiamo abbassare la guardia – ha ammonito – perché la pandemia non è ancora alle nostre spalle”.

E per sostenere la ripresa, oltre ad andare avanti con forza con la campagna di vaccinazione, per la Casa Bianca la strada da percorrere è dare il via libera sia al piano da circa 1.900 miliardi di dollari denominato “Build Back Better”, che contiene misure innovative di spesa sociale e per la lotta ai cambiamenti climatici, sia al piano grandi opere da 1.200 miliardi di dollari per ammodernare le infrastrutture del Paese.

“Diamo voce alla speranza – ha detto Biden – perché passare queste misure vuol dire rendere l’America più competitiva e dare una bocata di ossigeno alle famiglie americane”.

Ma il via libera del Congresso all’agenda economica del presidente potrebbe aiutare anche a superare le profonde incomprensioni che hanno spaccato il partito democratico negli ultimi mesi, con i piani di Biden a lungo in ostaggio delle divisioni tra l’ala progressista e quella moderata e centrista dei dem. Una frattura che (vedi la spia della sconfitta in Virginia) potrebbe portare alla perdita della maggioranza in Congresso con le elezioni politiche di metà mandato del prossimo anno.

Intanto Biden è alle prese anche con una delle decisioni più importanti della sua presidenza: la guida della Federal Reserve, nel momento cruciale in cui la banca centrale statunitense ha iniziato il percorso di tapering, con la graduale diminuzione dell’acquisto di titoli per sostenere l’economia. Nelle ultime ore, secondo le indiscrezioni emerse sui media, alla Casa Bianca si sarebbero visti sia l’attuale numero uno della Fed Jerome Powell sia colei che viene indicata come il suo possibile successore, Lael Brainard.

La decisione su chi guiderà la Fed nei prossimi anni è attesa a giorni, e anche qui Biden deve fare i conti con le divisioni politiche: Powell, nominato da Donald Trump, gode di ampio consenso, anche perché ha dimostrato grande indipendenza nonostante le forti pressioni dell’ex presidente.

É però inviso all’ala sinistra dei democratici, col rischio di aprire un nuovo fronte di scontro nel partito. Per Brainard invece resta l’ostacolo dei repubblicani, che in Senato potrebbero fare resistenza alla sua eventuale nomina.

(di Ugo Caltagirone/ANSA).

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