Paul Newman, esce un memoir a quattordici anni dalla morte

Una foto di archivio (6 dicembre 2002) di Paul Newman nel ruolo di John Rooney in una scena di " Era mio padre " (Road to perdition), opera seconda del premio Oscar Sam Mendes, presentato in concorso alla 59/a Mostra d' arte cinematografica di Venezia. ARCHIVIO /ANSA /JI
Una foto di archivio (6 dicembre 2002) di Paul Newman nel ruolo di John Rooney in una scena di " Era mio padre " (Road to perdition), opera seconda del premio Oscar Sam Mendes, presentato in concorso alla 59/a Mostra d' arte cinematografica di Venezia. ARCHIVIO /ANSA /JI

NEW YORK. – Un’autobiografia di Paul Newman lasciata inedita dall’attore mentre era ancora in vita sarà pubblicata il prossimo anno negli Usa. Ancora senza titolo, il memoir includerà “riflessioni di Newman sulla sua infanzia, la sua carriera di attore e regista, la famiglia, la fama, Hollywood, Broadway, l’amore e i due matrimoni, l’alcol, politica e la vecchiaia”, ha annunciato l’editore Alfred Knopf che ha curato la pubblicazione.

Tutto sulla base di ore e ore di registrazioni che la stessa star di “Butch Cassidy” e “La Stangata” aveva accumulato decenni fa, frustrato dalle tante biografie non autorizzate e da come i media trattavano la sua vita. La storia orale autentica era stata poi trascritta, ma i testi erano rimasti abbandonati nella cantina della casa del Connecticut dove ancora vive la vedova Joanne Woodward. Solo di recente la famiglia ha deciso di trasformarli in ‘memoir’.

“E’ un racconto onesto e rivelatore dello straordinario arco vitale di un uomo molto imperfetto all’inizio della vita e da giovane, ma che da vecchio divenne il Paul Newman che tutti vogliamo che sia”, ha detto al ‘New York Times’ Peter Gethers, l’editor di Knopf che curerà la pubblicazione.

Newman è morto nel 2008 a 83 anni. Aveva cominciato il libro negli anni ’80 con l’aiuto dell’amico e sceneggiatore Stewart Stern, che a sua volta aveva parlato con decine di amici, le figlie, la prima moglie Jacqueline Witte, attori e registi che avevano lavorato con il divo. Stern, che è morto nel 2015, aveva convinto Paul a farsi intervistare, ma poi il progetto aveva preso vita propria con il divo dagli occhi blu che parlava a ruota libera senza bisogno di essere interrogato.

“Attraverso la voce di Newman, e quella di altri, il libro cattura la paradossale e irresistibile ascesa di una star tormentata dai dubbi, che credeva di essere inferiore a Marlon Brando e James Dean, e tuttavia trascese il suo stato di ‘bello’ per diventare un premio Oscar, campione automobilistico, attivista sociale, imprenditore e filantropo”, scrive Knopf.

Si scoprono così i problemi di Newman con i genitori (‘se non fosse stato un bel bambino la madre non lo avrebbe degnato di uno sguardo”, ha spiegato Gethers al ‘Times’), le sue insicurezze e le gelosie da attore, il rapporto con la bottiglia, i suoi difetti da marito nel primo matrimonio e poi da genitore: sincero nel raccontare il dolore provato quando il figlio Scott morì a 28 anni per avvelenamento da alcolici, tenero e sexy nel narrare l’unione con la Woodward.

Il libro, che includerà foto inedite, è stato acquistato a un’asta la scorsa primavera: dopo la morte di Stern sono le figlie che assisteranno l’editor nella pubblicazione col ruolo che sarebbe spettato all’autore, dando cioè luce verde alla scelta dei brani e alle bozze.

(di Alessandra Baldini/ANSA)