Pensioni: scade esonero per (pochi) professionisti

Un' anziana signora legge il modulo di richiesta per la pensione di vecchiaia. ANSA - FRANCO SILVI -PAT

ROMA. – Esonero contributivo con scarso “appeal” per i professionisti: le domande per usufruire dello “sconto” sui versamenti del 2021 arrivate alle Casse previdenziali sono poco più di 92.000, in vista della scadenza di domani, 2 novembre. E il numero delle istanze accolte sarà ancor più basso giacché, in base ai primi controlli, alcune centinaia non sarebbero in possesso dei requisiti per beneficiare dell’aiuto statale.

Finora sono circa 25.000 le richieste pervenute a Cassa forense (avvocati), 23.410 all’Enpam (medici e dentisti), poco più di 11.000 a Inarcassa (architetti ed ingegneri) e circa 2.700 alla Cdc (dottori commercialisti); a seguire, Cassa geometri conta 8.367 domande, ma al momento sarebbero ammissibili 6.750, l’Enpab (biologi) ne ha sì ricevute 10.142, però quelle che potrebbero ottenere l’esenzione sarebbero molte meno, ossia 2.359, l’Enpap (psicologi) ne computa 5.500, mentre all’Epap (dottori agronomi e forestali, geologi, chimici, fisici ed attuari) sono giunte 989 istanze, di cui 964 accoglibili.

Inoltrate, poi, dalle 1.000 richieste in giù a Inpgi (giornalisti), Enpav (veterinari), Cnpr (ragionieri), Eppi (periti industriali), Enpapi (infermieri) ed Enpaf (farm acisti).

I motivi per cui la misura, introdotta dalla Legge diBilancio per l’anno in corso, forte di una dotazione da un miliardo, rischia di coprire i bisogni di una ”fetta” risicata di autonomi sono chiari: il ‘taglio’ dei contributi (il soggettivo e la maternità, non l’integrativo, che è a carico del cliente), fino ad un massimo di 3.000 euro, è concesso, infatti, soltanto a chi, nel 2020, a fronte di un reddito inferiore a 50.000 euro, abbia patito, a causa della pandemia da Covid-19, una contrazione del fatturato, o dei corrispettivi di almeno il 33%, al confronto con il 2019.

È, inoltre, necessario aver versato la contribuzione pregressa senza interruzioni (o mettersi in regola entro il 2 novembre), mentre non potranno usufruire dell’esonero i titolari di contratto di lavoro subordinato, circostanza che non tocca, ad esempio, avvocati e notai, ma migliaia di altri soggetti con incarichi a tempo determinato poco remunerati.

L’Adepp, l’Associazione delle Casse, intanto, una proposta al governo l’ha lanciata: dirottare parte dei “risparmi” della norma sul disegno di legge per il rinvio delle scadenze per il professionista malato, o infortunato. Il testo (trasversale, primo firmatario il senatore di FdI Andrea de Bertoldi) giace, infatti, a palazzo Madama, senza copertura finanziaria.

(di Simona D’Alessio/ANSA).

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