A Trieste allarme contagi, stop manifestazioni

Il presidio dei no Green pass, Trieste
Il presidio dei no Green pass, Trieste, 20 ottobre 2021. ANSA/ ALICE FUMIS

TRIESTE. – Una situazione epidemiologica “molto preoccupante” con una diffusione “esponenziale” a Trieste di nuovi contagi da Covid e che fa temere la necessità, a breve, di misure restrittive per contenerla. Una situazione dovuta a varie ragioni: il basso numero di vaccinati in Fvg, la contiguità con i Paesi dell’Est Europa dove la pandemia dilaga e, soprattutto quel focolaio di 93 persone divampato a causa delle proteste.

Il quadro emerge nella sua interezza alla conferenza cui il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga, ha convocato esperti, tecnici, mondo dell’economia e del governo dell’ordine pubblico, società civile. Il rosso che sulle slide proiettate indica i luoghi d’Europa dove più forte è il contagio confermano che il Covid rialza la testa dovunque; in Italia un po’ meno ma in Fvg e a Trieste in particolare i numeri destano più ansia che altrove.

Il responsabile della task force Covid-19 in Fvg, il prof. Fabio Barbone non tergiversa: “L’aumento dei nuovi casi a Trieste è esponenziale”, esordisce. Nell’ultima settimana nella provincia “si sono registrati 801 nuovi casi, il doppio della settimana precedente”; questo “ha portato a un tasso di infezione di 350 casi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni, poco meno del triplo rispetto al resto del Fvg. Il dato di incidenza ci fa tornare indietro alla primavera 2021 e all’autunno 2020”.

Ora, “la variabile tempo è fondamentale”. Occorre agire e in fretta. Il dato registrato stamani “mostra ad oggi il superamento della prima soglia delle terapie intensive, cioè del 10% dei posti letto occupati: 18 in Fvg. Siamo lontani dal superamento della soglia che determina il cambio del colore”, ma la tensione è palpabile. Visto anche che la copertura vaccinale in Fvg è “di alcuni punti inferiore al dato nazionale e quello della provincia di Trieste è di 5 punti inferiore al Fvg”, e che comincia ad attenuarsi l’efficacia del vaccino con il passar del tempo, mentre non si afferma la terza dose, booster.

Sono gli adulti tra i 40 e i 70 anni i più restii, seguiti dai minorenni della fascia 12 -15; al contrario, quelli che hanno da 20 a 40 anni dimostrano una copertura di livello elevato. Cosa fare? La soluzione più efficace è il vaccino. Da un lato è guerra a chi diffonde notizie false, dall’altro ci sarà la compressione del diritto a manifestare.

Fedriga è durissimo: “Basta idiozie! La gente non si cura perché qualche pagliaccio va a raccontare menzogne e a spaventare. Il vaccino c’è, funziona, ha pochissime controindicazioni e non è sperimentale”. Il timore è forte: “Non si può tornare a mesi fa”, e parla di “squadrismo da tastiera”. “Non ho paura delle minacce, ho paura del virus, delle chiusure delle attività economiche”.

L’altro braccio della tenaglia è l’ordine pubblico: è finita la tolleranza (anche eccessiva) e il prefetto, Valerio Valenti, annuncia la chiusura di piazza Unità alle manifestazioni e probabili sanzioni per chi organizza manifestazioni in cui non vengono rispettati distanziamento e obbligo di mascherina.

Infine, la società civile: ieri è cominciata la petizione dei vaccinati: Trieste non è capitale dei no vax e dei no green pass ma di chi – maggioranza silenziosa – che crede nel vaccino e nella scienza. Fedriga ha firmato davanti alle telecamere, è una delle ventimila firme raccolte in poche ore.

(di Francesco De Filippo/ANSA)