Coronavirus in Italia: dimezzati i nuovi vaccinati, i positivi tornano a salire

L''apertura del nuovo hub per le vaccinazioni anti Covid in occasione dell'' “Open night over 18” presso la Nuvola Lavazza, Torino,
L''apertura del nuovo hub per le vaccinazioni anti Covid in occasione dell'' “Open night over 18” presso la Nuvola Lavazza, Torino, 25 giugno 2021 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – Nonostante l’estensione del Green pass e gli appelli alla vaccinazione, negli ultimi sette giorni in Italia il dato sui nuovi vaccinati è crollato del 53%, con appena una media di più di 20 mila somministrazioni al giorno. Un elemento che conferma la difficoltà a convincere gli scettici e che potrebbe influire sul raggiungimento di quel tanto agognato 90%, obiettivo dichiarato dallo stesso commissario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo.

Sono ancora 2,7 milioni gli over 50 che non sono ancora vaccinati e che, più di altri – come spiega la Fondazione Gimbe – “sono ad elevato rischio di ospedalizzazione e decesso”. L’effetto immediato, come dimostrano i dati forniti proprio dal Gimbe, è l’aumento, quasi direttamente proporzionale, dei nuovi casi (+43%), che vanno ad impattare sui ricoveri (+7,5%), ma, fortunatamente, non sulle terapie intensive.

E la conferma arriva anche dal bollettino giornaliero del ministero della Salute. Per la prima volta da fine agosto, infatti, è tornato significativamente a salire il numero degli attualmente positivi che ad oggi tocca quota 76.778, 1.413 in più in 24 ore. “Con quasi 7,5 milioni senza nessuna dose di vaccino – sottolinea il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta – si allontana l’obiettivo di raggiungere il 90% di copertura vaccinale negli over 12”.

Nessun allarme, ma attenta osservazione, come ha spiegato oggi anche Walter Ricciardi, professore di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e consigliere scientifico del ministero della Salute. “Certamente – ha detto – ci sarà un aumento dei casi tra l’autunno e l’inverno, ma non sarà drammatico, sarà gestibile: soprattutto ci approcceremo alla terza dose, come stiamo facendo, per i più fragili”.

E proprio la terza dose è uno dei temi caldi nel secondo autunno di pandemia. Ad oggi sono quasi 1,2 milioni gli italiani che ne hanno ricevuto la somministrazione. Si tratta dei cosiddetti “fragili” e over 80, ma ci si attende a breve un’accelerazione per estendere la platea e coinvolgere anche le altre categorie, come lavoratori scolastici, over 60 e, entro l’anno, i cinquantenni.

“L’inverno alle porte, il repentino aumento di nuovi casi e ricoveri insieme al progressivo calo dell’efficacia dei vaccini sull’infezione – spiega la Fondazione Gimbe – impongono sia di accelerare la somministrazione della terza dose a tutte le categorie individuate dalla Circolare Ministeriale” sia di convincere gli scettici a vaccinarsi.

Ad oggi ha ricevuto la terza dose anche il 13% di medici, infermieri e operatori in servizio negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Si tratta, come ha spiegato la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, di 170 mila lavoratori tra i 20 e i 60 anni. Un caso particolare è rappresentato da chi ha ricevuto come prima e unica dose Johnson&Johnson, cioè quasi un milione e mezzo di italiani. Saranno loro “la priorità”, secondo quanto detto dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri.

“Le indicazioni – ha sottolineato – saranno date a breve in maniera chiara ed esaustiva”. Bisogna, infatti, ancora attendere la decisione dell’Aifa sulla richiesta del ministero della Salute sia per il via libera al richiamo dopo tre mesi dalla prima dose sia ad utilizzare – così come avviene negli Stati Uniti – un vaccino diverso come booster nel cosiddetto “mix and match”.

L’Agenzia del farmaco ha intanto dato il via libera alla terza dose del vaccino Spikevax (Moderna), a distanza di almeno sei mesi dalla seconda dose, in soggetti di età pari o superiore ai 18 anni. E, nella bozza della legge di bilancio, il fondo per l’acquisto di vaccini per il 2022 sale fino a 1,85 miliardi. Perché, per usare le parole di Sileri, “non siamo ancora lontanamente usciti dalla pandemia”.

(di Domenico Palesse/ANSA)

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