Il no dei sindacati, la Fiom proclama 8 ore di sciopero

Una manifestazione di protesta dei pensionati in un'immagine d'archivio
Una manifestazione di protesta dei pensionati in un'immagine d'archivio. (ANSA)

ROMA.  – Pronti alla piazza. La manovra non convince i sindacati, insoddisfatti innanzitutto sul fronte delle pensioni: Quota 102 solo per il 2022 non risponde alla richiesta di una riforma complessiva e strutturale del sistema che consenta di uscire prima e di superare la legge Fornero.

E, in attesa di decidere le risposte, tra loro la Fiom-Cgil rompe le righe e si lancia in avanti proclamando un pacchetto di otto ore di sciopero. Otto ore da decidere come articolare e se unitariamente o meno.

Il primo giudizio non è positivo. Cgil, Cisl e Uil si riservano una valutazione più compiuta aspettando di leggere il testo definitivo della legge di Bilancio varata dal Consiglio dei ministri e intanto i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri si danno appuntamento sabato per una riunione in cui fare il punto sulle risposte da dare e sulle eventuali mobilitazioni da mettere in campo.

Nel frattempo Bombardieri è chiaro: sulla scelta di Quota 102 per le pensioni “la Uil non ci sta ed è pronta se necesario a scendere in piazza”. Sabato “ci vedremo e valuteremo quali strumenti di mobilitazione mettere insieme” con l’obiettivo di “avere la forza di fare pressione” e “convincere il Parlamento a cambiare le scelte” durante l’iter della manovra.

E resta il pressing perché il governo apra “subito” il tavolo di confronto con i sindacati sulla previdenza, come rimarca Sbarra: tra le richieste, quella di poter uscire dal mondo del lavoro a partire da 62 anni, con 41 anni di contributi a prescindere dall’età e costruire una pensione di garanzia per i giovani, “intrappolati” tra il sistema contributivo puro e carriere lavorative frammentate e discontinue. Anche sul fisco la questione è aperta con la richiesta unitaria che il taglio delle tasse questa volta mriguardi i lavoratori ed i pensionati.

I metalmeccanici della Cgil però vanno avanti, ritenendo “urgente” la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori per chiedere al Governo ma anche alle imprese risposte sulle crisi industriali e occupazionali, contro la precarietà del lavoro, sul sistema degli appalti e subappalti, sulla lotta all’evasione fiscale, oltre che sulle pensioni.

Nei prossimi giorni definiranno le modalità con cui mettere in campo le otto ore di sciopero “anche nel confronto con Fim e Uilm e in relazione al percorso di mobilitazione e di sciopero che Cgil, Cisl e Uil decideranno”, dice la Fiom, non escludendo che l’iniziativa possa essere allargata.

(di Barbara Marchegiani/ANSA)

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