Lamorgese chiama Maroni al Viminale contro il caporalato

Ispettori controllano lavoratori nel campo.
Task force contro caporalato in azione, decine ispezioni. (ANSA)

ROMA. – Roberto Maroni torna al Viminale. Chiamato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a presiedere la Consulta contro il caporalato. Una mossa a sorpresa, quella del ministro, da settimane ‘sotto bombardamento’ del successore di Maroni alla guida della Lega, Matteo Salvini, che anche ieri ne ha invocato le dimissioni (“in un Paese normale avrebbe già dovuto lasciare”) per le violenze alla manifestazione del 9 ottobre a Roma.

Ex ministro dell’Interno, ex leader del Carroccio: sono diversi gli incroci che la nomina porta a galla, con possibili letture di un’indicazione che non dovrebbe far fare salti di gioia proprio a Salvini. Da tempo Maroni – che a giugno aveva ritirato la sua candidatura a sindaco di Varese – sembra aver infatti preso le distanze dall’attuale segretario leghista e dalla sua linea guardando con favore alle posizioni del più moderato Giancarlo Giorgetti, seppure senza intervenire direttamente nel dibattito politico.

Dalla Lega esprimono tuttavia “grande soddisfazione” per la nomina e continuano negli attacchi: “per ottenere dei risultati – ironizzano – un ministro palesemente inadeguato come Luciana Lamorgese deve ricorrere a un importante esponente della Lega. Maroni ha il totale e incondizionato sostegno del partito, che lo ha aspettato con affetto anche in questi mesi difficili per la sua salute”.

Mentre dal Viminale respingono interpretazioni dietrologiche. Il dato certo è il rapporto di stima tra il ministro ed il nuovo-vecchio inquilino del ministero dell’Interno. Maturato negli anni da ministro di Maroni, quando l’allora prefetto Lamorgese era il suo vicecapo di gabinetto vicario (2008-2011) ed anche più tardi, nel 2018, quando – da presidente della Regione Lombardia – il leghista ha mantenuto i buoni rapporti con lei, diventata nel frattempo prefetto di Milano.

Oggi, così, all’insediamento della Consulta contro il caporalato, la ministra ha ringraziato “di cuore” il nuovo presidente, “che ci ha dato il grande onore di accogliere la nostra richiesta”, fatta “convintamente con i ministri Orlando e Patuanelli e con Enzo Bianco dell’Anci, in virtù della sua grande esperienza come ministro dell’Interno e del Lavoro: ci potrà certamente aiutare”.

Da parte sua Maroni ha definito “un grande onore assumere la presidenza della Consulta. Un onore ed un impegno che voglio portare avanti con tutta l’energia necessaria per dare vigore alla Costituzione che all’articolo 1 riconosce il diritto a lavoro come principio fondamentale di ogni essere umano”. E l’ex leader della Lega ha incassato anche i complimenti di Andrea Orlando e Stefano Patuanelli, presenti all’insediamento. “Una figura del suo prestigio e del suo standing – ha detto il primo – con la sua esperienza ed il suo curriculum, ci può dare una mano importante”. Mentre l’esponente M5S ha parlato di “valore aggiunto”.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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