Champions: Milan ancora ko, passa il Porto con Diaz

Luis Diaz festeggia il gol che segna la vittoria del Porto contro il Milan
Luis Diaz festeggia il gol che segna la vittoria del Porto contro il Milan. EPA/ESTELA SILVA

MILANO. – Stefano Pioli lo aveva previsto, Luis Diaz era il giocatore da tenere d’occhio, ed è proprio lui a regalare una vittoria pesantissima per il Porto nel cammino Champions League. Il Milan esce, per la terza partita, sconfitto. Soffre e patisce enormemente il gioco della squadra di Conceicao ma – come accaduto con l’Atletico – deve fare i conti con un altro errore arbitrale, decisivo.

Il gol del Porto che fissa l’1-0 finale è macchiato da un fallo al limite di Taremi su Bennacer. Ma l’arbitro lascia correre e Diaz è libero di calciare un diagonale imprendibile per Tatarusanu. La Var conferma un gol che cambia gli equilibri del girone. Il Liverpool prende il largo con 9 punti, poi Porto e Atletico appaiate a 4 e il Milan fanalino di coda ancora fermo a zero.

Pioli a fine partita ribadisce l’errore all’arbitro, con educazione ma fermezza. Un giudizio sbagliato, un regalo che il tecnico non avrebbe voluto a poche ore dal suo compleanno. Gli episodi dubbi sono ormai una costante della Champions rossonera. Ma il Milan questa volta, rispetto alle gare precedenti, non esce a testa alta dallo stadio di Oporto.

Una gara di grande sofferenza, 98 minuti compreso il recupero, in balia del gioco del Porto. La peggior prestazione in Champions e probabilmente dell’intera stagione. Le assenze di Brahim Diaz e Theo Hernandez si sentono enormemente. La squalifica di Kessié una complicazione di cui Pioli avrebbe fatto anche a meno.

Fin dai primi minuti, il Milan si limita a chiudere gli spazi e tentare di limitare le avanzate degli avversari. Il palo colpito da Luis Diaz dà subito l’idea della partita a cui sarà costretto il Milan che viene bersagliato dalle conclusioni di Taremi, per fortuna dei rossoneri, poco precise.

Tanti gli episodi da brividi, molti i tiri murati dai difensori. Difficile tenere testa al ritmo dei portoghesi e riuscire anche costruire gioco. L’occasione più importante costruita dal Milan, poi, è sciupata da Giroud che di testa e libero in area fa inspiegabilmente la sponda al centro invece che indirizzare in porta.

Ad inizio ripresa l’inerzia della partita non cambia, così Pioli prova a ridisegnare il Milan. Al 13′ richiama Tomori, in difficoltà, per Romagnoli, poi Ballo-Touré per Kalulu e soprattutto Giroud per Zlatan Ibrahimovic che ha mezz’ora di tempo per trascinare il Milan fuori dalla morsa del Porto. Ma le speranze dei rossoneri tramontano in fretta con il gol al 20′ di Luis Diaz.

Dal vantaggio le iniziative del Milan si fanno ancor più rade e Ibrahimovic non riesce a fare la differenza come ci si aspetta da un campione del suo calibro, anzi prende un giallo che sarebbe quasi da rosso per aver centrato la faccia di Mbemba con i tacchetti.

Ora il Milan ha bisogno davvero di un miracolo. Nulla è ancora deciso perché la vittoria del Liverpool sull’Atletico non chiude i giochi ma è una salita impervia quella per la qualificazione. Serviva una vittoria, è arrivata una sconfitta. Ed ora il ritorno col Porto è una partita da dentro o fuori. Si gioca a San Siro il 3 novembre, la speranza di Pioli e di recuperare gran parte degli infortunati per poter credere, davvero, nel miracolo.

Lascia un commento