Letta torna in Parlamento, da ‘deputato di Siena’

Enrico Letta si dirige al Parlamento accerchiato dai giornalisti
Enrico Letta si dirige al Parlamento accerchiato dai giornalisti (Frame video ANSA)

ROMA. – Sei anni dopo l’addio al Parlamento, “ma non alla politica”, Enrico Letta è tornato alla Camera. Il 9 giugno 2015, l’allora deputato Pd annunciò le dimissioni in Tv, a Dimartedì. Qualche tempo prima, il 22 febbraio 2014, aveva dovuto lasciare Palazzo Chigi, cedendo la campanella a Matteo Renzi, in una cerimonia entrata nella storia per la freddezza del clima: veloce stretta di mano, nemmeno una battuta. Per dire, quando è toccato a loro, Silvio Berlusconi e Romano Prodi hanno almeno sorriso.

Al rientro nell’emiciclo, grazie alla vittoria delle suppletive a Siena, Letta è stato accolto dagli applausi dei “suoi” deputati, mentre il presidente della Camera, Roberto Fico, stava introducendo il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, per l’informativa sulle violenze dei giorni scorsi a Roma, Milano e Trieste.

Letta si è seduto accanto alla capogruppo, Debora Serracchiani, e ha twittato: “Un onore e una grande emozione entrare di nuovo in Aula, qualche anno dopo”. Sugli stessi scranni, anche Andrea Casu, l’altro neo deputato Pd, dopo la vittoria delle suppletive di Roma-Primavalle.

Il segretario dem è arrivato a Montecitorio a piedi: abito scuro, camicia bianca e cravatta rossa. Poche parole coi cronisti. “Entra da trionfatore?”, gli è stato chiesto, all’indomani della conquista di Roma e Torino. “Entro da parlamentare di Siena”, ha risposto. La coincidenza dei tempi “è una casualità, non dobbiamo pensare che il risultato di ieri abbia un significato superiore a quello che ha”.

Quando, nel 2015, ha lasciato il Parlamento, Letta è volato in Francia, per dirigere la Scuola di Affari Internazionali dell’Università Sciences Po di Parigi. E’ tornato nel marzo scorso, da segretario Pd. “Non provo nessun sentimento di rivalsa”, ha detto in una intervista a La Nazione.

Le prime mosse da “deputato semplice” di Siena saranno “il deposito della proposta di legge sull’istituzione dell’Istituto italiano di Biotecnologie con sede a Siena” e un’interrogazione per chiedere al Governo il raddoppio della linea Siena-Poggibonsi. Come deputato, farà parte della commissione esteri. Ma intanto dovrà pensare parecchio al suo Pd.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)