Riciclo della carta: Italia anticipa di 15 anni target Ue

Uno stabilimento di riciclaggio della carta. (ANSA)

ROMA.  – L’Italia mette il turbo nel riciclo della carta e va talmente veloce che il tasso di riutilizzo degli imballaggi di carta e cartone ha raggiunto quota 87,3% nel 2020 superando la media europea del 73,9% nell’anno e con 15 anni di anticipo l’obiettivo europeo dell’85% fissato per il 2035. Il risultato di questa eccellenza emerge dal Rapporto 2021 di Unirima (Unione nazionale delle imprese di recupero e riciclo maceri), realizzato con Althesys.

La raccolta di carta e cartone in Italia, che avviene attraverso i canali domestici e industriali, è stata di circa 7 milioni di tonnellate con le quotazioni che sono aumentate nonostante la crisi sanitaria, spiega Unirima, che rappresenta circa il 90% delle aziende del settore per volumi gestiti e 4 miliardi di fatturato complessivo e 20mila addetti.

Nel contesto globale che ha risentito della crisi pandémica spiega l’associazione, i 600 impianti di riciclo distribuiti sul territorio nazionale hanno prodotto circa 6,8 milioni di tonnellate di carta da macero, aumentando del 3,2% la produzione di materia prima rispetto al 2019 e rispondendo al fabbisogno del mercato: 4,96 milioni di tonnellate sono state utilizzate nel mercato italiano e 1,81 milioni di tonnellate per l’export.

I rifiuti di carta e cartone costituiscono circa il 19% del totale della raccolta differenziata comunale e per il 2021 si stima un incremento di circa il 3%.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede in totale 58,47 miliardi di euro per la “Rivoluzione verde e la transizione ecologica”, di cui 1,5 miliardi per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e ammodernamento degli esistenti, oltre a 600 milioni per i cosiddetti progetti “faro”, (per il potenziamento della rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo).

Le performance in termini ambientali e economici delle imprese del recupero e riciclo della carta da macero hanno consentito che questo comparto venisse inserito tra le aree di intervento ritenute strategiche dai decreti per l’economia circolare, rileva Unirima osservando che il ministero della Transizione Ecologica ha considerato le filiere di carta e cartone come prioritarie.

“La dotazione di nuove risorse per il settore apre nuovi orizzonti per lo sviluppo dell’economia circolare italiana, che dovrà tuttavia beneficiare di un’attività di semplificazione amministrativa e burocratica per far confluire i fondi alle imprese”, spiega Unirima secondo cui per cogliere le opportunità offerte dal Pnrr, il Paese dovrà “porre le basi per implementare i progetti di rinnovamento impiantistico, sostenendo le imprese del riciclo attraverso un contributo per ogni tonnellata di materiale recuperato da rifiuti e trasformato in End of Waste (EoW) o Materia Prima Seconda (Mps) nonché attraverso un aumento della copertura finanziaria prevista per il credito d’imposta”.

(di Stefania De Francesco/ANSA).

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