Presidente Mattarella: “Basta violenze che minano la ripartenza”

Il Presidente Sergio Mattarella nel corso dell'intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università degli Studi di Pisa
Il Presidente Sergio Mattarella nel corso dell'intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università degli Studi di Pisa. (Ufficio stampa e comunicazione Presidenza della Repubblica)

ROMA. – Più “tristezza che allarme”, ma certo il presidente della Repubblica è rimasto “turbato” dalle immagine dell’assalto alla Cgil e degli scontri di Trieste. Che si sommano, nell’elaborazione di Sergio Mattarella, all’incredulità nel vedere diffondersi catene di pensiero saldate con il disprezzo della scienza e della ragione. Non è quindi un ‘allerta’ quello che ha lanciato il capo dello Stato dall’università di Pisa, perché si tratta di minoranze e, soprattutto, perché il Paese ha mostrato di avere anticorpi sufficienti ad isolare e convincere – se non i no-vax strutturati – almeno quell’ampia platea di timorosi ed indecisi.

“Sono comportamenti che per fortuna – ha spiegato all’inaugurazione dell’anno accademico – si infrangono contro la determinazione, il senso di responsabilità, il senso civico dei nostri concittadini, della stragrande parte, della quasi totalità dei nostri concittadini”.

Nel mondo della politica, ed anche in maggioranza, non tutti sembrano però d’accordo con l’analisi presidenziale. Basta rileggere le parole di Matteo Salvini che commentando gli incidenti al porto di Trieste ha nuovamente attaccato frontalmente il Viminale: “domani il ministro Lamorgese sarà in Senato e io l’ascolterò. Però mi spieghi – ha detto – perché lascia tranquillamente assediare istituzioni a Roma gente che per legge non poteva essere a piede libero e ordini di usare idranti e lacrimogeni contro portuali e studenti a Trieste”.

Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca Fratelli d’Italia: “Idranti contro i lavoratori che scioperano al porto di Trieste, dallo stesso Governo che nulla ha fatto per fermare un rave illegale, nulla ha fatto per impedire l’assalto alla sede della Cgil, nulla fa per fermare l’immigrazione illegale e combattere le zone franche dello spaccio. Tira fuori dai depositi gli idranti per usarli contro dei lavoratori che scioperano pacificamente per non essere discriminati sul posto di lavoro. Sindacati muti, media accondiscendenti, forze politiche di maggioranza plaudenti”.

Intanto da Pisa il presidente continua a cucire la tela della sua narrazione post-covid tutta dedicata alla ripartenza dell’Italia: “Sorprende e addolora che proprio adesso che vediamo una ripresa incoraggiante esplodono fenomeni e iniziative con atti di violenza di aggressiva contestazione, quasi a volere ostacolare la ripresa del Paese e che deve esser condotta a buon fine con fatica e con impegno”, sottolinea amareggiato.

Ma è il retroterra culturale di alcune frange attive anche in Italia ad impensierire il capo dello Stato, e cioè il persistere di una “deriva antiscientifica”. Pensieri e convinzioni che, segnala il presidente della Repubblica, portano “a bloccare il futuro e riportare tutto al passato”. Invece “noi dobbiamo molto alla scienza. Abbiamo passato un periodo lungo, che non dobbiamo dimenticare, anche per rispetto ai morti. Tutto questo è alle spalle perché la scienza ci ha consegnato i vaccini”. Un intervento quindi di grande fiducia nel futuro: per cui, oggi più che mai, è necessario evitare “la pericolosa illusione di cercare nel recupero del passato presunte età d’oro”.

(Di Fabrizio Finzi/ANSA)