Da Roma a Torino, ballottaggi all’insegna dell’astensione

Le operazioni di voto per il ballottaggio alle elezioni amministrative per Sindaco di Roma, Roma,
Le operazioni di voto per il ballottaggio alle elezioni amministrative per Sindaco di Roma, Roma, 17 ottobre 2021. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – C’è tempo fino alle 15 per votare ai ballottaggi per eleggere i sindaci di 65 Comuni, inclusi 10 capoluoghi di provincia: Roma, Torino, Trieste, Varese, Savona, Latina, Benevento, Caserta, Isernia e Cosenza. Sono coinvolti circa 5 milioni di italiani, ma finora se ne sono recati alle urne poco più di 1,3 milioni, secondo i dati provvisori sull’affluenza.

Alle 19 di ieri era al 26,71%, in calo di cinque punti rispetto al primo turno, con un tasso di astensione forte soprattutto al Sud, destinato a essere ancor più alto rispetto al 45,31% registrato due settimane fa a livello nazionale. Domenica 3 ottobre alle 19 in quei Comuni aveva votato il 31,65%, e guardando ai precedenti non è certo una sorpresa che i ballottaggi attirino meno elettori del primo turno. Nel 2016, fra i due appuntamenti si era passati dal 62% al 50%.

Ma certo i partiti guardano con attenzione, e qualcuno con preoccupazione, a questa variabile, che può influenzare molti dei testa a testa in ballo. Al di là dei singoli interessi personali è evidente che quando si reca alle urne meno di un elettore su due il messaggio di disaffezione alla politica è potente e non può non far aprire profonde riflessioni nelle segreterie dei partiti.

Il risultato di alcune di queste partite può avere ripercussioni a livello nazionale. Riflettori puntati in particolare su Roma, con 2,3 milioni di elettori, di cui per ora ha votato uno su quattro (-4%). La scheda non è più il lenzuolo con 22 candidati: a conclusione di una campagna elettorale decisamente calda sono in corsa Roberto Gualtieri (27,03% al primo turno) del centrosinistra ed Enrico Michetti (30,14%) per il centrodestra.

Nei tre municipi in cui Gualtieri aveva ottenuto i risultati migliori sono quelli in cui il calo dell’affluenza è stato più contenuto. Entrambi hanno votato in mattinata in zona Monteverde, rispettando il silenzio elettorale. Ha votato anche il primo degli esclusi due settimane fa, Carlo Calenda: “Con aria mesta ma ho fatto il mio dovere”, ha twittato il leader di Azione che alla vigilia ha dato il proprio endorsement a Gualtieri.

Dopo aver tirato la volata per Michetti, la leader di Fdi, Giorgia Meloni, ha votato e ha invitato tutti a farlo “per assumersi la responsabilità di scegliere”, e a chi le domandava della manifestazione antifascista di ieri, organizzata dai sindacati, ha replicato: “Mica sono come il Pd che viola il silenzio elettorale”. Poco dopo ha depositato la sua scheda anche il segretario dem, Enrico Letta: “Buon voto a tutti. Viva la democrazia”.

Altro confronto di rilievo è quello di Torino fra Stefano Lo Russo, candidato del centrosinistra che al primo turno ha ottenuto il 43,86%, e Paolo Damilano, candidato di Torino Bellissima e del centrodestra che si è fermato al 38,9% due settimane fa, quando si registrò un record negativo di affluenza, al 48,08%: rispetto al primo turno per ora il calo è del 4%, con dati più marcati nelle periferie.

“Non votare invece fa perdere un diritto: quello di lamentarsi”, ha scritto su Facebook il presidente della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia Giovanni Toti: nella sua regione si vota a Savona, dove l’affluenza è sopra la media nazionale ma con un -7% rispetto al primo turno, quando il candidato del centrosinistra, Marco Russo, ha distanziato di 10 punti quello del centrodestra, Angelo Schirru.

L’affluenza è in calo del 2% a Trieste, dove il candidato di centrodestra, Roberto Dipiazza, partiva in vantaggio su quello di centrosinistra, Francesco Russo (46,92% contro 31,65%), e il dato è simile a Varese (dove ha votato il 33%), città ‘emblema’ della Lega che, con Matteo Bianchi, sfida il sindaco uscente Davide Galimberti, sostenuto da una coalizione Pd-M5s.

Si conta un -4% (con il 33% di affluenza) a Isernia, dove l’asse giallorosso sostiene Pietro Castrataro contro il sindaco Gabriele Melogli (centrodestra), e i dati sono simili a Latina dove il centrodestra schiera Vincenzo Zaccheo, già due volte sindaco della città, contro il primo cittadino, Damiano Coletta (centrosinistra).

Si arriva al -9% a Benevento dove l’ex ministro Clemente Mastella, con una lista civica, cerca la vittoria solo sfiorata due settimane fa contro Luigi Diego Perifano (centrosinistra). Il trend è ancora più marcato (-10%) a Cosenza, dove i candidati, di centrodestra e centrosinistra, si chiamano entrambi Francesco Caruso, e a Caserta (-12%) per la sfida fra il sindaco uscente Carlo Marino (centrosinistra) e Gianpiero Zinzi (centrodestra).

(di Paolo Cappelleri/ANSA)

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