La regina come Greta: “Sul clima solo bla bla dai leader”

La regina Elizabetta del Regno Unito.
La regina Elizabetta del Regno Unito. (ANSA)

LONDRA.  – Uno sfogo clamoroso quanto irrituale, in teoria destinato a restare privato, ma carpito chissà quanto casualmente da microfoni e telecamere aperte. La regina Elisabetta, 95 anni compiuti di cui quasi 70 sul trono, unisce la sua voce a quella dei tanti giovani delle nuove generazioni in ansia per la minaccia sempre più incombente attribuita ai cambiamenti climatici sulle sorti del pianeta.

E bacchetta senza remissione quei leader che “parlano, ma non fanno” abbastanza, irritata fino allo sdegno in particolare verso coloro che a quanto pare si preparano a disertare l’appuntamento cruciale della CoP26: conferenza internazionale sul clima in calendario fra un paio di settimane a Glasgow sotto la presidenza del governo britannico di Boris Johnson, in partnership con Italia e Onu.

I forfait che sembrano profilarsi all’orizzonte sono pesanti nonostante gli sforzi diplomatici congiunti di Londra, Roma e del Palazzo di Vetro. Se confermati, rischiano di trasformare l’atteso vertice scozzese in un mezzo fallimento: persino sull’obiettivo di contenere le emissioni nocive in modo da frenare il riscaldamento globale entro il limite di 1,5 gradi in più rispetto all’era pre industriale fissato sulla carta già dagli accordi di Parigi.

Fra coloro che non hanno confermato la presenza spiccano i nomi del presidente russo Vladimir Putin o di quello brasiliano Jair Bolsonaro. Ma soprattutto del ciñese Xi Jinping (che il Times dà oggi per assente quasi certo) e dell’indiano Narendra Modi, al vertice dei Paesi più popolosi della Terra e delle economie emergenti più inclini a ad alimentare quelle stesse forme d’inquinamento cui l’Occidente non ha esitato a ricorrere nei decenni passati nella sua fase di sviluppo più espansiva.

“Non so ancora chi parteciperà”, ha ammesso Elisabetta II nel video-sfogo conversando ieri a Cardiff a margine dell’inaugurazione della nuova legislatura del parlamento locale del Galles con la duchessa di Cornovaglia, Camilla, consorte del suo primogenito Carlo, e con la presidente di turno dell’assemblea, Elin Jones.

“Ho sentito parlare della Cop26, ma ancora non so chi arriverà. Nessuna idea – ha insistito -. Sappiamo solo di persone che non vengono”. “È davvero irritante quando parlano, ma non fanno”, è quindi sbottata. Parole che Jones ha mostrato di apprezzare, incoraggiando la sovrana: “Esatto, è il momento di agire e guardare a suo nipote William, il quale ha detto che non ha senso andare nello spazio perché dobbiamo salvare la Terra”, le ha risposto.

Prima che Sua Maestà, volitiva in barba agli anni che passano e al bastone a cui da qualche giorno si appoggia anche in pubblico, chiudesse lo scambio con un sorriso compiaciuto sull’intervento di William e con un accenno di assenso: “Sì, ho letto”.

Dichiarazioni “private e non destinate a essere trasmesse” dai media, si è affrettato a precisare il ministro dei Trasporti, Grant Shapps, a nome del governo Johnson. Preoccupato di possibili incidenti diplomatici e magari dei contraccolpi negativi sui risultati della stessa CoP26 che la deviazione dal tradizionale riserbo istituzionale dell’anziana monarca, seppure non voluta, rischia di provocare.

Quella di Elisabetta II, del resto, ha tutta l’aria di essere una voce dal sen fuggita da parte della famiglia reale. Che sulla questione del clima si mostra in effetti compatta e assai più interventista del consueto. Come dimostrato in primis dall’erede al trono Carlo, ormai quasi coreggente della corona e storico pioniere delle campagne ecologiste, il quale nei giorni scorsi non ha esitato a denunciare pubblicamente, in un’intervista alla Bbc, l’atteggiamento di quei governi che “parlano” invece di “agire” concretamente; non senza aggiungere di comprendere “le frustrazioni” di Greta Thunberg e di altri giovani attivisti contro il “bla bla” imputato dall’adolescente svedese a molti potenti della Terra.

E come ribadito questa settimana da William con un attacco sul medesimo tema esteso a figure di grido del grande business quali Jeff Bezos, Elon Musk o Richard Branson: sollecitati dal principe 39enne  a investire risorse per “salvare il pianeta”, invece di sprecarle a miliardi nella corsa (inquinante) al turismo spaziale.

(di Alessandro Logroscino/ANSA).

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