Nations League, Mancini: “Siamo su una bella strada, avanti così”

Nations League: Giacomo Raspadori si prepara a scendere in campo contro il Belgio,
Giacomo Raspadori in un allenamento. ANSA / MATTEO BAZZI

TORINO. – La serie di imbattibilità si è fermata a 37 partite di fila, Roberto Mancini vuole ripartire dopo lo stop subito nella semifinale di Nations League persa contro la Spagna mercoledì scorso. “Abbiamo intrapreso una bella strada, adesso dobbiamo continuare a migliorare – le parole del commissario tecnico azzurro alla vigilia della ‘finalina’ contro il Belgio – perché abbiamo tanti giovani di grande prospettiva: questi ragazzi potrebbero giocare insieme per i prossimi 5-6 anni”.

Il progetto va avanti, anche se al primo appuntamento da Campioni d’Europa in carica è arrivata un’eliminazione: “Sono comunque orgoglioso di quanto ho visto contro la Spagna – il modo per riavvolgere il nastro e tornare a commentare la sconfitta di San Siro da parte del tecnico – perché restare in 10 contro un avversario come gli spagnoli rappresenta il rischio di perdere anche 4 o 5 a 0: e invece, nonostante l’inferiorità, siamo stati compatti e abbiamo concesso il minimo, riuscendo anche a segnare”.

Per la sfida di oggi alle 15 all’Allianz Stadium ci sono tanti dubbi: “Vediamo chi giocherà, dipenderà da come procede il recupero di tutto – il commento di Mancini, che poi fa intuire un titolare – mentre Raspadori ha la possibilità di giocare: ha un grande futuro davanti a sé, ma non possiamo caricargli sulle spalle il peso di tutta la Nazionale”.

E se dal Belgio è arrivata qualche parola di indifferenza sull’appuntamento, con il portiere Courtois che è ha dichiarato senza giri di parole che “si tratta di una partita inutile”, sul fronte azzurro è diverso: “Possiamo guadagnare punti nel ranking in vista del sorteggio per il Mondiale” la posizione del ct sul tema. Non solo Italia-Belgio, l’altro argomento alla vigilia della finale terzo-quarto posto è stato il Pallone d’Oro.

E, in tal senso, la presenza di Jorginho nella sala stampa dello Stadium ha ulteriormente acceso il dibattito: “Sognare in piccolo o sognare in grande è la stessa cosa, quindi a questo punto è meglio sognare in grande” la risposta del centrocampista sull’ambito riconoscimento. “Sarebbe un qualcosa di incredibile, ma lo è già adesso – continua il 29enne del Chelsea – perché è bellissimo pensare che qualche tempo fa era un traguardo così lontano e adesso invece può essere così vicino”.

Le parole di Mancini, infine, hanno il sapore di una nomination: “Il trofeo deve andare a lui perché ha vinto tutto in questa stagione: se lo merita, mi sembrerebbe strano il contrario” il pensiero del ct in vista del premio che verrà assegnato il prossimo 29 novembre a Parigi.

Lascia un commento