Le Borse rimbalzano, calo prezzo gas spinge fiducia

Un operatore di spalle guarda gli schermi con gli andamenti dei valori. di Milano
U/n operaqtore guarda gli schermi nella sala operativa della Borsa di Milano. (ANSA)

MILANO.  – Il calo del prezzo del gas e le ipotesi di soluzione del rebus sul tetto al debito pubblico degli Usa hanno spinto per l’intera giornata le borse in Europa e Oltreoceano.

Dopo il suono della campanella finale nel Vecchio Continente il gas ha lasciato sul campo il 10,73% a 96,58 euro per Mwh ad Amsterdam, mentre a Londra, dove viene misurato in Mmbtu (28,26 metri cubi circa), ha ceduto il 10,22% a 254,51 penny.

In calo anche negli Usa (-2,1% a 5,56 dollari al Mmbtu), dove sono salite oltre le stime le scorte settimanali di metano a 118 miliardi di piedi cubi. Determinanti sono state le rassicurazioni della vigilia del presidente russo Vladimir Putin sulla Russia, che è “un fornitore affidabile che rispetta gli impegni presi”, e sul colosso Gazprom, che “non ha mai rifiutato di aumentare le forniture di gas ai proprio clienti, “se richiesto”. Già ieri, al sentire quelle parole, il prezzo del metano era ripiegato dopo aver guadagnato in due giornate il 60% circa.

Oggi Piazza Affari (Ftse Mib + 1,51%) si è riportata a un soffio dai 26mila punti toccati l’ultima volta lo scorso 27 settembre, alla vigilia del martedì nero generato dall’allarme sull’inflazione del presidente della Fed Jerome Powell, con 215 miliardi andati in fumo in Europa. In rialzo a 104,2 punti lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento in calo allo 0,854%, con un calo di ben 3,7 punti, superiore ai titoli di Stato nel resto d’Europa.

La piazza migliore comunque è stata quella di Madrid (+2,14%), spinta dai produttori di energia elettrica spagnoli Iberdrola (+7%) ed Endesa (+4,31%), in vista della cancellazione da parte del Governo di Madrid delle precedenti misure per calmierare l’aumento delle bollette. Bene anche Enel (+2,6%), che ha svettato a Milano insieme a Stellantis (+3,8%), su ipotesi degli analisti di miglioramento del rating. In luce  anche Daimler (+4,06%), Renault (+2,38%) e Volkswagen (+2,1%).

Il rialzo del greggio (Wti +0,88% a 78,11 dollari al barile) ha spinto i petroliferi Shell (+1,29%) e Bp (+0,95%), mentre il calo del gas ha pesato su TotalEnergies (-0,14%) ed Eni (-0,67%).

Il balzo del ferro (+6,21% a 727 dollari la tonnellata) ha favorito invece i metallurgici Boliden (+5,35%), Antofagasta (+5,3%), Anglo American (+5,17%) e ArcelorMIttal (+4,04%). Brillanti i produttori di semiconduttori Ams (+4,08%), Nordic (+3,96%) e Asml (+3,53%), seguiti da Stm (+1,56%), nonostante il problema delle forniture all’industria automobilistica sia ancora irrisolto.

(di Paolo Verdura/ANSA)

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