Elezioni Amministrative 2021: Lista Calenda prima a Roma, boom per Rachele Mussolini

Carlo Calenda durante una conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale, Roma
Carlo Calenda durante una conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale, Roma, 4 ottobre 2021. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Prendere più del 19% non è gli bastato per andare al ballottaggio, ma Carlo Calenda può a ben ragione vantare un risultato “mai visto prima”, come ha rivendicato lui stesso analizzando il voto. E’ questa la sorpresa del voto di Roma, assieme al boom di Rachele Mussolini: la nipote del Duce, figlia di Romano e candidata di Fdi, a spoglio avanzato risulta quella con più preferenze.

Il partito di Giorgia Meloni, a sua volta con il 17,42% va meglio che in altre città, è la seconda lista più votata e prende il triplo dei voti della Lega (al 5,93%). Il Pd, terzo, si ferma al 16,38%, ma si è conteso le preferenza con la lista Gualtieri sindaco al 5,4% e le altre in appoggio alla candidatura dell’ex ministro dell’Economia. La sindaca uscente Virginia Raggi, arrivata quarta, attrae parte del voto disgiunto ed esce meglio del Movimento 5 Stelle e della sua classe dirigente. Raggi chiude al 19,09% mentre il M5s si ferma all’11%.

Bisognerà aspettare il ballottaggio per conoscere l’esatta composizione dell’Aula Giulio Cesare. Ma dallo spoglio arrivano già delle indicazioni. E’ certa di rientrare in consiglio Rachele Mussolini, figlia di Romano, già eletta nella passata consiliatura nella lista civica di Giorgia Meloni. Ora è la più votata: 5.640 preferenze quando sono state scrutinate 1.714 sezioni su 2.600.

Un exploit, un po’ come fu cinque anni fa per Marcello De Vito con il Movimento 5 Stelle, allora “mister preferenze” con 6.451 voti. Ora, l’ex presidente dell’assemblea capitolina, ricandidatosi a Forza Italia, e finito anche nella lista degli ‘impresentabili’ della Commissione Antimafia, resta fuori dall’Aula Giulio Cesare.

Forse un po’ al di sotto delle attese il risultato di Simonetta Matone, la magistrata candidata pro-indaco con Michetti e capolista della Lega (3.210 voti quando però mancano novecento sezioni). Nel Pd il più votato è Maurizio Veloccia (4.525 a spoglio non definitivo), due mandati fa presidente dell’XI Municipio, al Portonaccio. Poco meno le preferenze per Sabrina Alfonsi, capolista e per due volte presidente del Primo Municipio, quello del Centro.

Resta in panchina, invece, l’ex difensore della Roma Ubaldo Righetti, campione d’Italia con la Roma di Liedholm. Bene invece l’ex assessore di Ignazio Marino, Giovanni Caudo, già presidente del III Municipio e candidato nella Lista Roma Futura pro Gualtieri, con circa 3000 voti e Paolo Ciani (Demos), che coagula il voto dell’associazionismo cattolico e totatlizza circa 1500 voti.

Sottotono invece le performace di alcuni assessori della Raggi come Linda Meleo e Veronica Mammì che si fermano sotto le mille preferenze mentre flop per il vicesindaco Pietro Calabrese con solo 307. Male anche l’ex ministro Alessandro Bianchi, che correva per Raggi, con 82 preferenze. Pochi i voti anche per Bobo Craxi (Psi), 230.

Fanno flop i volti noti. L’ex miss Italia Nadia Bengala, con una lista in supporto a Raggi prende una decina di voti. Un centinaio quello per l’ex show girl Angela Melillo, con la lista Gualtieri. Va anche peggio al suo collega del Bagaglino, il comico Pippo Franco: con sole 49 preferenze con la lista di Michetti resta molto lontano da una poltronissima.

(di Melania Di Giacomo/ANSA)