Fridays for future, corteo 50mila a Milano con Greta

Fridays for future, in 50 mila a Milano. (ANSA)

MILANO. – La marcia dei 50mila per il clima ha attraversato in modo pacifico le vie del centro di Milano, dal Castello Sforzesco fino al Mico. In testa al corteo le attiviste Greta Thunberg e Vanessa Nakate.

Contrapposto al dato di Fridays for Freedom il dato della Questura, che non ha segnalato alcun problema di ordine pubblico, fermo a 7mila partecipanti, che hanno creato qualche disagio per la circolazione lungo il percorso e vicino alla Stazione Centrale, dove attivisti di “Extinction Rebellion” si sono arrampicati su un semaforo con uno striscione.

Una sola la parola d’ordine, “giustizia climática” per la manifestazione che ha allegramente chiuso i lavori di ‘Youth4Climate’ e aperto quelli di PreCop26, la conferenza preparatoria per la Cop di Glasgow di fine ottobre.

All’indomani di un incontro in Prefettura tra il presidente del Consiglio e le attiviste del movimento gli attivisti hanno scelto la strada per dire la loro. Lo hanno fatto con allegria, inneggiando al cambiamento con un fiume di striscioni e cori di slogan, a partire da quello che apriva il corteo, issato su un quadriciclo a pedali autoprodotto dai “ragazzi di Greta”.

“Il clima cambia, il sistema no” si leggeva, mentre un secondo lenzuolo incitava a “sradicare il sistema”. Ma è davanti a Piazza Affari che il messaggio dei giovani ambientalisti si è fatto più forte. Dopo aver dedicato al Ministro della Transizione Ecologica la tradizionale danza dei cortei cantando “chi non salta Cingolani è”, i manifestanti si sono fermati davanti all’austero Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa.

Uno striscione rosso ricordava la classica intimazione dei banditi “O la Borsa o la vita” e dall’altoparlante del corteo sono uscite parole di condanna verso il “simbolo del potere finanziario che sta calpestando il pianeta a danno di tutti”. “La transizione ecologica – è stato urlato – sia pagata da chi ha inquinato”, con un riferimento esplicito anche al caro-bollette.

Superate le strette vie del centro, dove alcuni ragazzi si sono appesi alle finestre dei palazzi per fotografare il “loro” corteo, l’onda ambientalista ha raggiunto l’ago e il filo di Piazza Cadorna, dove è spuntato l’uomo verde, un sedicente “supereroe a Km zero”. Nei pressi del Mico, dove erano appesi gli striscioni ufficiali di PreCop26, è stato il momento delle testimonianze. Dall’Argentina ha parlato Martin, denunciando che “oltre il 50% dei nostri bambini vive nella povertà”.

I problema dell’Africa sono stati indicati da Vanessa Nakate. “Continueremo a scioperare – ha scandito -non staremo zitti ma continueremo a scioperare dando voce a chi non ha voce”, aggiungendo che “più parliamo più diventiamo forti”. Vestiva un copricapo di piume un ragazzo del Messico, che ha urlato “difendiamo l’Amazzonia”, scatenando subito l’eco dal pubblico.

L’atteso intervento di Greta è iniziato in italiano. “Ciao Milano – ha detto –  grazie per essere qui”. “É incredibile – ha aggiunto riprendendo la lingua di Shakespeare – vedere così tante persone”. “I ministri del mondo, riuniti qui a Milano pensano di avere la soluzione per il mondo con i loro ‘bla bla bla’ e noi siamo stanchi di questo, la speranza siamo noi”, ha proseguito.

“La crisi climatica – ha aggiunto la giovane Svedese – può solo peggiorare e più aspettiamo peggio sarà per il pianeta”. “Ogni giorno che aspettiamo – ha incalzato – renderà peggiori le condizioni per le persone che sono più colpite”. “Non c’è speranza dai bla bla bla dei politici con le loro bugie”, ha concluso spiegando che “siamo noi quelli che vogliono cambiare le cose”.

(di Paolo Verdura e Manuela Messina/ANSA)