Incitava alla violenza, Telegram oscura chat No-vax

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TORINO. – ‘Basta dittatura’ non trasmette più. Dalla scorsa notte Telegram ha oscurato il canale con 40 mila utenti, No Vax e No Green pass che lo utilizzavano per darsi appuntamento ma anche per insultare e minacciare politici e virologi, perché “ha violato i termini di servizio”.

Ed ora nel mirino degli hater finisce Pavel Durov, fondatore della piattaforma, accusato di aver ceduto al ricatto dei magistrati. La Procura di Torino, che indaga per istigazione a delinquere per le minacce contro il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e i governatori Alberto Cirio e Giovanni Toti, o quelle nei confronti dell’infettivologo Matteo Bassetti e il presidente dell’Aifa Giorgio Palù, aveva infatti chiesto con un decreto il sequestro della chat.

“Questo canale e la chat di gruppo hanno incitato alla violenza contro i medici che effettuano la vaccinazione. Hanno pubblicato dati privati di medici specifici e ne hanno chiesto l’esecuzione. Incitare alla violenza è contro i Termini di servizio di Telegram – sostiene Durov, fondatore otto anni fa insieme al fratello Nicolaj della piattaforma che ha sede a Dubai –

Abbiamo avvertito gli amministratori di questi canali prima di fermare la violazione, ma non hanno agito. Inoltre, è intervenuta anche la procura di Torino, città dove ho frequentato l’asilo e le elementari. Su qualsiasi altra app mobile tali canali sarebbero stati rimossi settimane fa senza preavviso. A differenza della maggior parte delle altre piattaforme, Telegram consente agli utenti di esprimere ragionevoli dubbi e preoccupazioni in merito alla vaccinazione obbligatoria. Ciò che non permetteremo mai – ribadisce – sono gli appelli pubblici alla violenza”.

I gestori del canale, sul quale erano comparsi anche i numeri di telefono di Palazzo Chigi e persino quelli del magistrato torinese titolare dell’inchiesta sulla chat, non hanno gradito l’iniziativa. “Norimberga è sempre più vicina Durov sarà tra i primi ad essere impiccato”, scrivono i frequentatori del canale, che hanno riversato su altre chat la loro rabbia e le loro teorie No Vax e No Green pass.

Restano infatti ancora aperti canali come ‘Basta Dittatura-proteste’, ‘Basta Dittatura-Discussione’ e ‘Basta Dittatura-Stop Dittatura’, anche se il numero di utenti che le frequenta sembra essere di gran lunga inferiore rispetto a ‘Basta Dittatura’. E in queste ore pare che il numero non sia aumentato in modo significativo.

“Dopo aver seminato odio, insulti e minacce, una delle chat più attive dei no vax è stata chiusa. Era ora! – commenta il governatore ligure Giovanni Toti – Grazie al lavoro delle autorità competenti e di Telegram: dobbiamo essere uniti contro ogni forma di violenza”.

Invece per gli orfani del canale, che si paragonano ai bielorussi, “questo è l’inizio della fine di Telegram”. “Abbiamo pubblicato informazioni sui nostri oppressori, come i bielorussi, sostengono, perché anche noi siamo sotto dittatura. Noi però veniamo oscurati quando invece mesi fa Durov disse che non avrebbe bloccato i bielorussi. Noi possiamo esistere senza Telegram, ma Telegram non può esistere senza di noi”, concludono ricordando che nella galassia del web esistono altri strumenti “meno controllabili” dove ritrovarsi.

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