Allarme Fondazione Agnelli, male la scuola media

Un mese dall'inizio dell'anno scolastico alla Guido Negri di Vo' Euganeo, Padova.
Un mese dall'inizio dell'anno scolastico alla Guido Negri di Vo' Euganeo, Padova. ANSA/NICOLA FOSSELLA

TORINO. – La scuola media è in crisi. E non ci sono segnali di miglioramento: i docenti sono sempre più anziani e precari, la didattica è troppo tradizionale, gli studenti non sono motivati e non hanno capacità di orientarsi nelle scelte future, i divari territoriali sono in aumento.

E’ un quadro impietoso quello delineato dalla Fondazione Agnelli nel suo Rapporto scuola media 2021, presentato ai media a dieci anni di distanza dal precedente pubblicato da Laterza. E’ il primo in formato interamente digitale (scuolamedia.fondazioneagnelli.it) perché nasce con l’obiettivo di parlare non solo agli esperti, ma anche alle famiglie.

“Rispetto a dieci anni fa, quando pubblicammo il nostro primo Rapporto, la situazione della scuola media non è migliorata: gli apprendimenti restano insoddisfacenti, i divari territoriali e le disuguaglianze sociali sono ancora più evidenti, i docenti non sono meglio formati né la didattica è stata rinnovata, rimanendo molto tradizionale”, spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli.

“Nei prossimi mesi, se la pandemia darà tregua, sarà necessario riportare la secondaria di primo grado al centro dell’attenzione pubblica per farle ritrovare una missione che garantisca efficacia ed equità: consentire a tutti gli studenti di acquisire apprendimenti di qualità”, aggiunge.

“Le disuguaglianze dovute all’origine socio-culturale, misurate in base al titolo di studio dei genitori – spiega Barbara Romano – sono ben visibili già alla scuola primaria, con una differenza in media di 26 punti tra uno studente figlio di laureati e uno studente i cui genitori hanno la licenza elementare. Ma poi deflagrano alla scuola media, arrivando fino a 46 punti, che equivalgono, alla fine del ciclo, a una differenza di quasi tre anni di scuola”.

I docenti sono meno giovani e più precari rispetto agli altri ordini di scuola, circa un terzo degli studenti dice che non sta bene tra quei banchi, i loro risultati negli apprendimenti sono inferiori alla media Ocse, per esempio, in Matematica

Il direttore della Fondazione Agnelli lancia alcune proposte: estendere il tempo scuola (il Pnrr prevede fondi per il tempo pieno) portando i ragazzi in aula anche al pomeriggio per fare sport, laboratori, musica, teatro come materie curriculari; innovare la didattica, introdurre materie opzionali; curare di più la formazione dei docenti, con una laurea magistrale dedicata e una forte selezione anche su come insegnano e non solo sulle discipline.

(di Amalia Angotti/ANSA)

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