I berlinesi vogliono espropriare le case ai colossi

Il nuovo sindaco di Berlino la socialdemocratica Franziska Giffey . (ANSA)

ROMA.  – I berlinesi sono stanchi di veder lievitare i prezzi degli affitti in città, spinti dalla bolla dei colossi immobiliari, che spesso li costringe a spostarsi in periferia. E hanno votato “sì” al referendum per espropriare le case ai big del settore.

Il 57% si è detto così favorevole – nelle urne in cui hanno anche scelto il nuovo sindaco, la socialdemocratica Franziska Giffey – alla proposta di esproprio delle case alle società che ne detengono più di 3.000 e alla “statalizzazione” degli appartamenti, da affidare ad una holding pubblica che li gestista anche in chiave di social housing.

La consultazione sugli alloggi promossa dal collettivo Deutsche Wohnen Enteignen, con la raccolta di circa 346.000 firme, non è vincolante e deve passare al vaglio della Corte Costituzionale. Ma di certo impone una riflessione alla nuova amministrazione della capitale: riflette il crescente malcontento per il continuo aumento dei prezzi degli affitti, quantificato in media dell’85% tra il 2007 e il 2019.

Nel 2017 Berlino, dove l’80% degli abitanti vive in affitto, è stata inoltre la città che ha subito il rincaro più alto del mondo, registrando un rialzo del 20,5% (anche se in media i prezzi restano al di sotto di altre capitali come Parigi o Londra).

Appena due settimane fa, il Land di Berlino ha concluso le trattative per l’acquisto di 14.000 case in città dai due principali gruppi immobiliari Vonovia e Deutsche Wohnen per rispondere all’emergenza abitativa per un controvalore, secondo fonti non ufficiali, di circa 2,4 miliardi di euro.

Ma l’annuncio non è bastato a fermare il progetto dei promotori del referendum. La questione atterrerà ora sul tavolo della neosindaca: la Giffey, che con la Spd ha ottenuto il 21,4% dei voti contro il 18,9 dei Verdi e il 18,1 dei democristiani della Cdu, in diverse occasioni ha però già detto di essere contraria.

E lo ha ribadito dopo l’elezione dubitando che l’esproprio sia “la strada giusta”, in particolare per gli elevati indennizzi destinati ai colossi immobiliari.