Affondo della Chiesa su aborto e eutanasia, donne contro il Papa

CITTA DEL VATICANO. – La Chiesa torna a ribadire tutta la sua contrarietà per l’aborto e l’eutanasia, all’indomani del referendum che ha depenalizzato l’interruzione di gravidanza, e mentre in Italia si parla invece della questione dell’omicidio del consenziente. Intanto le associazioni ‘Donne per la Chiesa’ e ‘Osservatorio interreligioso sulla violenza sulle donne’ prendono posizione sulle parole pronunciate dal Papa per il quale l’aborto è un omicidio: “si trasforma la donna, vittima, in accusata”.

La ‘battaglia’ di Papa Francesco su quella che definisce la ‘cultura dello scarto’ continua e oggi, ricevendo la Pontificia Accademia per la Vita, ha parlato dei più fragili: bambini ed anziani. Per quest’ultimi c’è “un’eutanasia nascosta, quella delle medicine: sono care e se ne danno la metà e questo significa accorciare la vita degli anziani, con questo rinneghiamo la speranza”. Questo è “lo scarto di tutti i giorni, la vita è scartata, stiamo attenti a questa cultura dello scarto. Non è un problema di una legge o di un’altra. E’ il problema della scarto”.

Sull’aborto Papa Francesco ha ribadito: “tra le vittime della cultura dello scarto ci sono i bambini che non vogliamo ricevere, con la legge sull’aborto che li rimanda al mittente e li uccide. E questo è diventato normale, una abitudine, una cosa bruttissima, un omicidio”. “E’ giusto fare fuori una vita umana per risolvere un problema? E’ giusto affittare un sicario per eliminare un problema?”, ha chiesto.

Parole, queste, che ricalcano quanto il Pontefice aveva detto, qualche giorno fa, nella conferenza stampa sul volo che lo riportava da Bratislava a Roma e che avevano già sollevato un duro commento di due associazioni di donne: “Le parole del Papa sono pietre lanciate contro le donne ed è assente, colpevolmente assente, un ragionare complesso, che tenga conto dei molteplici fattori implicati e che ospiti il punto di vista dell’altra/o. Perché tanta durezza di cuore?”.

“Trasformare la vittima in accusata – sottolineano Donne per la Chiesa e l’Osservatorio interreligioso sulla violenza sulle donne – è un rovesciamento che si compie da millenni, ma che non fa onore al Papa, perché le sapienze in cui è racchiuso il deposito d’oro che è il divino non parlano questa lingua”.

La Cei esprime invece tutte le preoccupazioni sull’eutanasia. Il cardinale presidente, Gualtiero Bassetti, aprendo i lavori del Consiglio episcopale permanente, ha parlato di “grave inquietudine” per “la prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente. Autorevoli giuristi – ha sottolineato – hanno messo in evidenza serie problematiche di compatibilità costituzionale nel quesito per il quale sono state raccolte le firme e nelle conseguenze che un’eventuale abrogazione determinerebbe nell’ordinamento”.

Per la Chiesa italiana “è necessario ribadire che non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire” ed è “una contraddizione stridente” con la solidarietà respirata in tutto il Paese in questo periodo difficile segnato dalla pandemia del Covid.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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